Scomparso nel 2004 all’età di 80 anni, Marlon Brando, protagonista di film cult come Il Padrino e Ultimo tango a Parigi, ha lasciato un bel retaggio agli allievi del suo laboratorio di recitazione segreto.
Tre anni prima della sua morte, nel 2001, Marlon Brando tenne uno straordinario seminario di recitazione, chiamato Lying for a Living, dalla durata di 10 giorni con circa una ventina di studenti di recitazione e una dozzina di star affermate. Tra quest’ultime c’erano anche Robin Williams, Michael Jackson e Sean Penn, eccitati dall’esperienza unica a cui stavano partecipando.
10 giorni di follia con Marlon Brando
Marlon Brando affitò un magazzino a Hollywood, allestendo uno spazio con un palco per le performances e sapeva esattamente come lasciare gli allievi a bocca aperta.
L’allora 78enne apparve davanti a tutti con: parrucca bionda, mascara blu, abito nero, sciarpa arancione e corpetto. “Sono furiosa, sono furiosa!”. Agitava una rosa in una mano mentre attraversava la sala; si gettò su un sedia a forma di trono posta sul palcoscenico e iniziò a mettersi il rossetto. Tenne un monologo con un accento matronale inglese che fece letteralmente esplodere la folla.
Questo fu uno dei tanti momenti di follia di quel selvaggio simposio. In un’altra occasione, trascinò un gruppo di lottatori samoani nella sala per fare esercizi di improvvisazione sul palco. Invitava i senzatetto a partecipare alle lezioni. In altre occasioni, alcuni allievi si spogliavano davanti a tutti mentre un musicista jazz suonava i brani preferiti di Brando e un funambolo francese faceva acrobazie su un filo metallico. Insomma, l’attore era un’amante delle stranezze e la sua “masterclass” non poteva essere da meno.
Edward James Olmos, raccontando l’esperienza al The Hollywood Reporter, ricorda così il laboratorio:
“L’intera classe è stata improvvisata, dall’inizio alla fine. Nulla è stato scritto. L’unica regola di Brando era che tutti dovevano partecipare, anche le celebrità, che a volte Brando chiamava sul palco con lui. Una volta Brando disse: “Ok, oggi insegni ad una lezione, che hai intenzione di fare?” e io ho parlato di come lavoro e dei sentimenti che provo quando recito.”