John Lennon: alcuni attivisti vogliono Imagine come inno nazionale USA

Imagine potrebbe diventare il nuovo inno nazionale americano?

Imagine
Credits: johnlennon / YouTube
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“Imagine there’s no countries, it isn’t hard to do”

Sostituire l’inno U.S.A. con Imagine di John Lennon. L’idea è venuta ad una serie di attivisti che, sull’onda contemporanea di cancel culture, ritengono The Star-Spangled Banner inadatto come inno nazionale. Il motivo, che è già noto da tempo: l’autore, Francis Scott Key, era un possessore di schiavi, e suprematista bianco. Sembra che una canzone inneggiante alla pace e all’amore universale sia di certo più adatta; ma senza contare che molto difficilmente si arriverà a questa sostituzione, ci sono altri problemi da tenere presenti. Uno: John Lennon non era americano, ma inglese; di Liverpool, come sanno tutti. Sì, è vero che per gran parte dei suoi ultimi anni si era trasferito a New York, partecipando alle lotte per i diritti civili e protestando apertamente contro la guerra in Vietnam; ma difficilmente questo basterebbe per fare di lui un vero cittadino americano.

John Lennon – Imagine, 1971

Due: Imagine era stata ispirata, almeno idealmente, dal Manifesto del Partito Comunista di Marx e Engels; una scelta quindi un po’ bizzarra, per un paese che fino a trent’anni fa almeno considerava il comunismo come il male assoluto del mondo (e non è che oggi con Trump la situazione sia migliore). Tre: anche John Lennon, come ogni essere umano, nel suo passato ha fatto delle cose non belle. Nello specifico: picchiare le donne. La sua minacciosa gelosia emerge in diverse canzoni, da Run for Your Life a You Can’t Do That, e ovviamente fino a Jealous Guy. Secondo la logica con la quale il cancel culture si applica, quindi, Lennon non sarebbe assolutamente eleggibile quale autore di un inno nazionale per un paese che sta cercando di eliminare una serie infinita di errori infissi nel passato: anzi, questo potrebbe essere proprio uno di quelli.

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Fonte: Consequence of Sound

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