Dexter | La vera storia di Pedro Rodrigues Filho, il serial killer che ha ispirato la serie tv
Qual è stata le genesi di Dexter Morgan? Dietro uno dei più iconici personaggi mai realizzati per il piccolo schermo, si cela un'incredibile storia vera.
Sapevate che la serie tv Dexter è ispirata ad una storia vera?
Dexter Morgan rappresenta indubbiamente il killer per antonomasia nel panorama delle serie tv. Michael C. Hall è riuscito in una delle imprese più ardue, pure per i più istrionici attori dello show business. L’attore statunitense ha dato vita ad un personaggio perfettamente collocabile in quella zona di grigiore, in cui i concetti di bene e male vengono messi a dura prova da circostanze difficilmente giudicabili, per lo meno in base ai convenzionali parametri della nostra società.
Dexter Morgan è un sanguinario sociopatico che miete vittime senza provare alcun sentimento e, nonostante questo, non c’è un singolo spettatore che non vorrebbe rivederlo sul piccolo schermo. Ciò che lo ha reso nel corso degli anni un’imperscrutabile figura a metà fra l’amore e l’odio dello spettatore, è il fatto che ogni suo gesto sia guidato da intenti ben precisi, dovuti a un burrascoso trascorso che lo ha reso il meticoloso e puro serial killer che abbiamo seguito con trepidante passione.
Rodrigues Filho: la storia vera di Dexter Morgan
I temi dell’infanzia difficile e della settorialità degli omicidi commessi sono due degli elementi che più accomunano Dexter e l’uomo che ha ispirato il processo creativo del protagonista dell’omonima serie tv, ossia Pedro Rodrigues Filho. Soprannominato Pedrinho Matador, soprannome più che eloquente, Rodrigues Filho è certamente uno dei più brutali serial killer che il Brasile abbia mai partorito, avendo commesso almeno cento omicidi, di cui settantuno accertati dalle autorità competenti.
Rodrigues Filho nasce nella località di Santa Rita do Sapucaì nel 1954. All’apparenza la sua è una famiglia delle più tipiche, composta da padre, madre e due figli, una femmina e un maschio. Tuttavia le apparenze ingannano. Il padre era un alcolista violento e meschino, che non si fece problemi a picchiare ripetutamente la moglie, anche durante il periodo della gravidanza, proprio mentre portava in grembo Pedro Rodrigues Filho. Proprio in una di queste colluttazioni Pedro Rodriguez colpì al ventre la moglie, provocando così quella che sarebbe diventata la prima cicatrice del nascituro.
Infanzia e adolescenza
A differenza di Dexter Morgan, che sentiva pulsare i primi istinti omicidi già in tenerissima età, Rodrigues Filho avvertì il morso della violenza all’epoca dei suoi tredici anni. Non sarebbe passato molto tempo prima che colui che all’epoca dei fatti era un giovane ragazzo brasiliano commettesse il suo primo omicidio. A riprova del suo atipico attaccamento alla propria famiglia, Pedro uccise il sindaco di Alfenas, reo di aver accusato il padre di furto. Fu abbastanza per assassinare l’uomo a suo dire colpevole delle calunnie mosse verso il padre e un’altra persona che riteneva essere il vero colpevole dei furti incriminanti.
Il resto della sua vita è stato inevitabilmente segnato dalla necessità di una continua latitanza, causata dal raccapricciante susseguirsi di omicidi sempre più brutali. Dopo la morte del sindaco e dell’uomo legato ai furti commessi, Rodrigues si nascose in una piccola località situata a SanPaolo, dove uccise prevalentemente spacciatori locali. Il cartello, come nel più tradizionale caso di vendetta, lo ripagò con la stessa moneta, uccidendo al settimo mese di gravidanza Maria Aparecida Olimpia, colei che era diventata da poco tempo sua moglie.
Prima di essere assicurato alla giustizia, Filho si rese protagonista di un crimine che in pochi si sarebbero aspettati: l’assassinio del padre. Venuto a sapere che la madre Manuela era stata brutalmente eliminata dall’uomo per il quale aveva ucciso, Pedro non esitò a far fuori il padre, strappando il suo cuore e degustandone addirittura un pezzo. In questo periodo di latitanza precedente al suo arresto, il serial killer non ancora diciottenne era solito torturare le sue vittime, in buona parte criminali, per poi eliminarle una volta ottenuto ciò che la sua sanguinaria libidine gli imponeva.
La vita in carcere
Pedro Filho fu arrestato il 24 maggio del 1973 e rinchiuso nel carcere di Araquara a San Paolo dove ha consumato la maggior parte degli omicidi a suo carico. Nel corso degli anni le motivazioni che lo hanno portato ad uccidere ripetutamente sono state le più disparate: un compagno che russava troppo, un altro del quale non apprezzava particolarmente le fattezze del viso e la maggior parte per un sadico piacere omicida. Le modalità ricorrenti erano due, rottura del collo o accoltellamento dell’addome. Le vittime mietute in carcere ammontano ad un totale di ben quarantasette prigionieri, prevalentemente con un passato da violentatori alle spalle.
In virtù della sua singolare furia omicida Pedro fu esaminato nel 1982 da un’équipe di psicologi che tentò di ricondurre le sue azioni a dei disturbi ben precisi: paranoia, asocialità, psicopatia e soprattutto totale mancanza di ogni tipo di rimorso. E’ in tal senso che si spiega l’agghiacciante tatuaggio che il serial killer brasiliano porta sul braccio sinistro: Ammazzo per piacere. Parole estremamente esemplificative che restituiscono alla perfezione la goduria che Pedro ha sempre provato nel privare decine e decine di persone della propria vita, a prescindere dal passato che costoro avessero alle spalle.
Dopo il trasferimento nel carcere di massima sicurezza di Taubaté a San Paolo, Pedro placò la sua furia, probabilmente per l’isolamento perenne nel quale fu costretto a vivere e in virtù delle misure di sicurezza adottate durante le ore d’aria concessagli. In compenso il serial killer è riuscito a ricavarsi molto tempo per potersi allenare quotidianamente nella palestra del carcere in cui ha trascorso la maggior parte della sua vita.
Liberazione e nuovo arresto
Nel 2003, durante un nuovo processo a suo carico, Filho confessò di aver assassinato oltre cento persone e per questo venne condannato a scontare ben quattrocento anni di carcere. Tuttavia, a causa delle normative della legge brasiliana per le quali un soggetto non può trascorrere più di trent’anni in cella, il serial killer fu scarcerato il 24 Aprile 2007. Come ampiamente pronosticabile, viene arrestato nuovamente nel 2011 con le accuse di disordini e sequestro di persona, finendo nuovamente in carcere, dove si trova tuttora.
Quella di Filho è una storia indubbiamente ben più agghiacciante se paragonata alle vicende del nostro amato Dexter Morgan. L’arte imita ancora una volta la natura, una natura in questo caso desolante nella sua tremenda e oscura semplicità.
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