Filtro anti-porno, arriva un freno alla legge della Lega firmata Pillon

Pornhub filtro antiporno
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Nulla è perduto. O almeno così sembra, visto che il filtro anti porno fortemente voluto dal senatore Pillon (Lega), potrebbe avere qualche modifica. Questo, grazie ad un ordine del giorno che vede la firma di Enza Bruno Bossio (PD), la quale ha proposto una modifica significativa a questo discusso e contestato decreto.

Riassumendo, la proposta di modifica della deputata PD prevede che il menzionato filtro anti porno non sia di default su ogni linea internet bensì attivabile su richiesta. Questo affiché vengano salvaguardata e la privacy e la libertà di ogni internauta. Si legge nell’ordine quanto segue.

“(…)i sistemi di controllo parentale o di filtro di contenuti inappropriati non siano servizi preattivati ma servizi attivabili su richiesta del consumatore, titolare del contratto. (…)sarà l’Autorità Garante delle Comunicazioni a disporre, tramite proprio regolamento, le procedure e le specifiche tecniche che gli operatori dei servizi di comunicazione elettronica dovranno rispettare per l’implementazione dell’art. 7bis”

Questa modifica potrebbe far slittare l’arrivo del filtro anti porno affinché vengano corretti tutti quei passaggi decisamente lesivi per la privacy. Non resta quindi che attendere lo sviluppo di questa singolare situazione.

Non di minor importanza, il coinvolgimento di un organo come il Garante delle Comunicazioni che potrebbe correggere ancor di più il tiro. Il porno è salvo? Non resta che attendere la votazione. Rimangono comunque perplessità sulla bontà legata alla scelta di far passare un disegno del genere.

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