Ozzy Osbourne torna sul suo passato di eccessi, parlando della morte di Bon Scott nel 1980
Non è un segreto che durante la sua pazza carriera Ozzy Osbourne ne abbia passate di tutti i colori, rischiando spesso la vita e, come molti suoi colleghi rockstar, arrivando vicino all’autodistruzione. Negli anni ’70 e ’80 il mondo della musica rock era invaso dalle droghe, cocaina ed eroina in primis, che si sono portate via un numero tristemente alto di grandi musicisti, da Jimi Hendrix a Keith Moon, da Janis Joplin a Bon Scott. Un po’ la normale routine, purtroppo, per i musicisti di quel tempo (e anche per molti di oggi).
Ritornando a quei tempi folli, oggi Ozzy dice: “Non so perché sono ancora vivo. Loro non facevano niente di peggio di quello che facevo io. Bevevamo le stesse cose, facevamo festa allo stesso modo. Sono stato fortunato a non essere soffocato nel mio stesso vomito, come Bon Scott. Era un mio buon amico, e un grande cantante“. In compenso, però, Ozzy ha recentemente anche rivelato di avere il morbo di Parkinson. Non quindi una fine troppo allegra, nemmeno per lui.