Fuga da Alcatraz: la Storia Vera dietro al film con Clint Eastwood

La Storia Vera dietro al cult con Clint Eastwood.

Fuga da Alcatraz
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Fuga da Alcatraz (stasera alle 21.10 su Paramount Network) è un film del 1979 diretto da Don Siegel e con protagonista un Clint Eastwood (Leggi qui i suoi 7 migliori film) all’apice della sua carriera. Racconta la leggendaria evasione che 3 prigionieri, Frank Morris, John Anglin e Clarence Anglin, riuscirono a mettere in atto, fuggendo dal terribile carcere di Alcatraz la notte dell’11 giugno 1962. Secondo la leggenda, loro 3 furono gli unici insieme ad altri 2 temerari, sui 41 che hanno tentato, a riuscire nell’impresa di abbandonare la prigione, edificata su un isolotto a largo della Baia di San Francisco. Questa che vi raccontiamo è la vera storia da cui il film ha tratto ispirazione.

I protagonisti della grande fuga

Fuga da Alcatraz
Credits: Wikipedia/US Federal Government, Wikimedia/Governo federale degli Stati Uniti

Frank Lee Morris era un astuto fuorilegge, in gradi fuggire da diverse prigioni nell’arco della sua vita criminale, iniziata a soli 13 anni. Dopo essere stato rinchiuso in diversi penitenziari in giro per l’america, venne rinchiuso ad Alacatraz nel 1960 a causa di alcune rapine in banca. Nel temibile carcere noto anche come The Rock, avrebbe dovuto rimanere rinchiuso per 14 lunghi anni. T

uttavia divenne il capo della fuga del secolo, idea che gli venne dopo aver incontrato i fratelli Anglin, intrappolati ad Alcatraz per una rapina in Alabama, con i quali era già stato imprigionato nel carcere di Atlanta e insieme ai quali organizzò minuziosamente un piano per il quale occorse oltre un anno di preparazione. Insieme ai 3 avrebbe dovuto esserci un quarto evaso, Allen West che tuttavia venne lasciato indietro in quanto non fu in grado di scalare un muro di circa 15 metri.

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Fuga da Alcatraz: i dettagli del piano di Frank Morris

I particolari del piano che Morris e soci hanno messo in atto sono stati abbastanza fedelmente ricalcati dal film di Siegel con tuttavia, qualche modifica. I carcerati scavarono nelle proprie celle attraverso l’utilizzo di un cucchiaio, buchi abbastanza grandi da poterci passare per arrivare ai condotti della prigione.

I rumori dei lavori furono coperti da Morris che suonava la fisarmonica, rendendo pressoché invisibili i lavori dei compagni. In seguito dipinsero dei cartoni da poggiare sui buchi creati nel muro in modo tale da occultare alle guardie il foro durante la notte della fuga. L’idea vincente fu tuttavia quella delle teste di manichino. I 3 crearono con gesso e carta igienica che vennero dipinte e alle quali vennero applicati dei capelli veri, scarti del barbiere di Alcatraz. Posizionandoli nel letto mentre loro fuggivano, trassero in inganno le guardie.

Riuscirono inoltre ad ottenere degli impermeabili che utilizzarono, legandoli insieme, come una rudimentale zattera sulla quale fuggirono nelle acqua della Baia di San Francisco l’11 giugno 1962, dopo aver scalato le mura ed aver superato indenni il filo spinato. Le guardia si accorsero solo il mattino dopo di quanto accaduto, la zattera di fortuna ritrovata in un isola vicina e i 3, di cui i corpi non vennero mai ritrovato, furono dichiarati dispersi.

La lettera di John Anglin

La grande fuga di Morris e compagni fu tuttavia circondata da un aura di mistero e di leggenda e Alcatraz venne ritenuta luogo, fino alla chiusura avvenuta nel 1963, dal quale era impossibile scappare. Questo fino al 2013, quando John Anglin fece recapitare una lettera ai federali, nella quale dichiarava di essere malato di cancro e prometteva di consegnarsi alla giustizia nel caso nel quale la polizia avrebbe garantito le sue cure e una pena detentiva di un anno solamente.

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Parte I: Lo que no te explican de Alcatraz es que… los 3 fugados el 11 de Junio de 1962: Frank Morris, Clarence Anglin y John Anglin… SOBREVIVIERON!!!. John Anglin escribió una carta a la Comisaría de Policía de Richmond (San Francisco) en 2013 y no lo han hecho público hasta ahora!!!. “Mi nombre es John Anglin. Escapé de Alcatraz en Junio de 1962 con mi hermano Clarence y Frank Morris. Tengo 83 años (ahora 89) y estoy en mala forma. Tengo cáncer. Sí, aquella noche lo conseguimos, pero por los pelos!”. En la carta cuenta que vivió la mayor parte de su vida en Seattle (Washington) y pasó ocho años en Dakota del Norte. En el momento en que la carta fue enviada decía estar viviendo en el sur de California, cerca de Alcatraz. También cuenta que su compinche Frank Morris falleció en 2008 y que su cuerpo se encuentra “enterrado con otro nombre en Alexandria” (sin precisar en cuál de las 5 ciudades de USA con esta denominación: Virginia, Luisiana, Minnesota, Kentucky e Indiana se encuentra). También explica cómo, tres años después, en 2011, su hermano Clarence falleció, sin especificar las causas o la localización de su cadáver. “Si anuncian en televisión que me prometen que sólo iré a la cárcel un año y que me darán atención médica, escribiré de vuelta para decirles exactamente dónde estoy. No es una broma”. El FBI sólo cierra un caso si el sospechoso es arrestado, tienen pruebas de su muerte o llegan a la edad de 99 años por lo que jamás los dió por muertos y sí por desaparecidos (aún los tiene en la lista de personas más buscadas). Los motivos que alega el FBI son los siguientes: 1. Un día después de la fuga, un hombre que afirmaba ser John Anglin había llamado a una abogada, Eugenia MacGowan, en San Francisco para concertar una reunión con la oficina de Alguaciles de los USA, ella se negó, él… colgó el teléfono. 2. Se reportó el robo de un Chevrolet azul del 55 (California; KPB-076) en el condado de Marin el día después de la fuga. @elena_gonzalez_garcia #WelcomeToTheRock #TheRock #LaRoca #Alcatraz #Prison #Jail #JohnAnglin #ClarenceAnglin #FrankMorris #JustMarried #RecienCasados #HoneyMoon #LunaDeMiel #SanFrancisco #California #America #GodBlessAmerica #USA

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Mi chiamo John Anglin, sono scappato da Alcatraz nel giugno 1962 insieme a mio fratello Clarence e a Frank Morris. Ho 83 anni e sono in cattive condizioni. Ho il cancro. Sì, ce l’abbiamo fatta in quella notte, ma a malapena! 

Con queste parole inizia la lettera con la quale Anglin rivela come i suoi compagni di fuga siano morti nel 2005 e nel 2011 e con la quale chiede che la lettera venga letta in diretta televisiva per dimostrargli che le sue condizioni erano state accettate. Solamente dopo si sarebbe consegnato alla giustizia.

Le analisi fatte dai federali sulla lettera diedero tuttavia risultati inconcludenti e nessuno ha avuto più traccia di John Anglin. La Grande Fuga da Alcatraz sarà realmente avvenuta o i tre saranno morti affogati o chissà in che modo? Nessuno ce lo dirà mai.

Nel frattempo, se volete rivedervi il film al quale questa storia è ispirata, l’appuntamento è per questa sera alle 21,15 su La7.

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