Le serie tv coreane conquistano Netflix: eccone 7 da vedere assolutamente
Dopo l'oscar di "Parasite" la Corea ha preso il sopravvento. Dai fantasy, agli storici, dai romance alle comedy, dai thriller ai polizieschi, i k-drama, o meglio le serie tv coreane hanno conquistato il mondo...e Netflix!
Per molti staremo parlando di un universo conosciutissimo, per altri invece si citeranno titoli mai sentiti e probabilmente, ad un primo giudizio, poco allettanti. Ma, “mai giudicare un libro dalla copertina” o, meglio, mai giudicare un prodotto televisivo per l’etnia dei personaggi! Oggi vi proponiamo una piccola classifica di alcune serie tv coreane che hanno conquistato la home di Netflix.
Questo coinvolgente drama storico narra la storia di Eugene Choi (Lee Byung-hun) figlio della schiavitù a Joseon, riuscì a fuggire da piccolo negli Stati Uniti dopo lo Schinmiyangyo (la spedizione americana che ci fu in Corea) del 1871. Riuscendo a ottenere un po’ di gloria grazie alle sue enormi capacità intellettive riesce a diventare un acclamato e attraente ufficiale del Corpo dei Marines.
Dopo aver partecipato alla guerra ispano-americana torna al suo paese d’origine, Joseon, dove incontra la figlia di un aristocratico, Go Ae-Shin (Kim Tae-ri) che fa parte dell’Esercito dei Giusti. La donna lotta con fatica e con audacia contro le ingiustizie della sua terra e non vede fiducia negli occhi dei nuovi arrivati. Infatti, Eugene ignaro del complotto che vede più forze straniere a voler colonizzare la Corea, si trova a dover prendere le parti della donna e a essere coinvolto nella lotta per la sovranità di Joseon. Riusciranno i due protagonisti a portare giustizia alla città e a liberarla da tutta la malvagità umana che la circoscrive?
Kingdom – Kim Eun-hee e Kim Seong-hun (2019-in produzione)
Restiamo nella terra di Joseon, spostiamoci di qualche anno e, ovviamente, cambiamo i protagonisti e la storia. L’adattamento del webcomicThe Kingdom of the Gods scritto da Kim Eun-hee, narra di un sovrano debole e di una classe aristocratica che cerca di contendersi il suo potere. Quando il Re muore improvvisamente, il Ministro Ryu Seung-ryong – padre della nuova Regina – gli soministra una strana pozione che lo riporta in vita e lo rinchiude nelle segrete del palazzo, per non mettere a rischio la sua posizione. Il Re, però, è ormai divenuto un mostro: dorme durante il giorno e brama carne umana nella notte. Il leggititmo successore, il Principe Lee Chang (Ju Ji-hoon), vuole indagarne la scomparsa, indagini che lo porteranno alla scoperta della diffusione di un morbo che trasforma le persone in zombie assetati di sangue.
Tra le fantastiche ricostruzioni storiche, i personaggi che si calano abilmente nelle loro parti ed evolvono nel corso degli episodi, questa serie tv coreana si presenta come un buon investimento per Netflix.
Man to Man – Won-Suk Kim e Lee Chang-min (2017)
Dalla storia, al fantasy, ecco che si passa all’azione in una serie tv che ricorda un classico film alla James Bond.
Il protagonista, infatti, agente K (Park Hae-Jin) cerca di porre rimedio ad alcuni intrighi internazionali servendosi anche del suo fascino per sedurre le donne “utili” all’occasione. Una nuova missione lo porta nella Corea del Sud: K deve vestire i panni di un bodyguard di un famoso attore, Yeo Woon-gwang (Park Sung-woong). Tra gli impegni seri da potare a termine e i capricci dell’attore, tra l’altro sempre circondato dalla sua manager (e “prima fan”) Cha Do-ha, l’agente K dovrà combattere per abbattere la corruzione della città . Da una storia apparentemente banale, l’intrigo spionistico pare funzionare alla perfezione: la missione, che inizialmente può sembrare scontata, va pian piano allargandosi e a includere lo spettatore nella scena. Lo stesso spettatore che sarà portato in primis a valutare e rivalutare, quasi come un detective, molti personaggi.