Alberto Sordi: le 10 migliori interpretazioni

Il 2020 è l'anno del centenario del grande Alberto Sordi. Omaggiamo il grande attore con dieci dei titoli più importanti della sua carriera

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5. La grande Guerra (1959), Mario Monicelli

Alberto Sordi, Vittorio Gassman
Sordi e Gassman nel film

Film incentrato sulla prima guerra mondiale. Regia di Mario Monicelli, prima volta insieme per Alberto Sordi e Vittorio Gassman. Vincitore di numerosi premi e riconoscimenti.

Narra le vicende del romano Oreste Jacovacci (Sordi) e del milanese Giovanni Busacca (Gassman), due giovani italiani chiamati alle armi durante la guerra. I due sono completamente opposti, ma li accomuna una cosa: la mancanza d’ideali.

Monicelli, grazie ad un Sordi eccellentemente veritiero riesce a comunicare la vera paura della guerra. L’unico obiettivo che traspare tra i due è quello di non morire.

Il film sulla guerra vista dal lato degli italiani che chiunque dovrebbe vedere almeno una volta nella vita. Per il finale soprattutto.

4. Il conte Max (1957) Giorgio Bianchi

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De Sica (il conte Max) e Sordi (Alberto Boccetti)

Il conte Max è una di quelle commedie che sicuramente conosci per il titolo, ma che non hai mai visto. La trama narra le vicende di Alberto (interpretato da Alberto Sordi) e del conte Max (Vittorio De Sica). Alberto ha un’edicola in via Veneto ed è attratto dal conte Max, nobile di un tempo che gli impartisce lezioni in modo da diventare un vero gentiluomo.Lo invita (riuscendoci) a spendere tutti i suoi risparmi per trascorrere una vacanza a Cortina, come i veri ricchi. Qui Alberto s’innamora di una baronessa che lo invita con lui in Spagna. Una serie di vicissitudini farà capire ad Alberto che la vita da nobile non è poi tanto bella come pensava che fosse.

Una commedia divertente, ma anche intelligente. A cui i comici contemporanei fanno ancora riferimento.

 

3. Il medico della Mutua (1968) Luigi Zampa

Alberto Sordi, Il medico della mutua
La locandina de Il medico della mutua

La cosa bella dell’aver girato così tanti film è che, bene o male, Sordi è riuscito ad offrire uno spaccato di vita in ogni settore. Che sia quella operaia, quella della vita di tutti i giorni o quella di un giovane neolaureato in medicina che ha come sogno quello di aprirsi uno studio a Roma.

Egli vuole solo guadagnare il più presto possibile in modo da ripagare i sacrifici fatti dalla madre per farlo studiare. Facendo una convenzione con la mutua, il giovane Guido (nome del personaggio interpretato da Sordi), comincia la sua scalata al vertice incontrando lungo la via italiani ipocondriaci, colleghi invidiosi e persone che credono di sapere tutto di medicina perché la notte leggono il “manuale di medicina generale” prima di prender sonno.

2. Il marchese del Grillo (1981) Mario Monicelli

Alberto Sordi, Il Marchese del Grillo
Alberto Sordi ne Il Marchese del Grillo

Pellicola del 1981, diretta da Mario Monicelli e con un Sordi oramai ai vertici attoriali. Rappresenta uno dei film più belli della sua carriera.

In questa commedia popolare si narrano le vicissitudini del marchese Onofrio del Grillo, nella Roma papalina del 1809. Il marchese trascorre le sue giornate nell’ozio più completo. Frequentando osterie più popolane e giocando d’azzardo. Il tutto intervallato da scherzi e beffe che, delle volte, vedono come protagonista anche il Papa stesso o l’aristocrazia in genere. Questo suo atteggiamento ribelle entra in conflitto con quello della madre che invece è bigotta e autoritaria.

La sua posizione di nobile viene spesso usata per dimostrare come, attraverso le proprie conoscenze e titolo nobiliare, egli possa “comprare” i testimoni e palesare così l’assenza della giustizia.

Alla fine però non mette mai veramente in pericolo tale classe sociale. Facendo capire che le sue azioni sono solo per suo divertimento; per una qualche forma di individualismo esasperato e non per una vera e propria contestazione sociale.

Pensiero che può essere tratto quando, in una bisca clandestina tutti vengono arrestati tranne che lui. Congedandosi con la frase divenuta ormai celebre:

“Io sono io, e voi non siete un cazzo”.

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1. Un borghese piccolo piccolo (1977), Mario Monicelli

Alberto Sordi, un Borghese piccolo piccolo
Alberto Sordi è Giovanni Vivaldi in Un borghese piccolo piccolo.

A dominare la classifica non poteva esserci altro film se non Un borghese piccolo piccolo  (1977) di Mario Monicelli, quasi universalmente riconosciuta come la miglior interpretazione della carriera di Alberto Sordi.

Impegnato in uno dei suoi rari ruoli drammatici, l’attore interpreta Giovanni Vivaldi, impiegato pubblico alle soglie della pensione con ormai un solo scopo nella vita: sistemare il figlio ragioniere procurandogli un posto di lavoro nell’ufficio del proprio Ministero.

Una storia comune, destinata a sgretolarsi di fronte ad un’inaspettata tragedia che sconvolgerà le vite di tutti. Con una prova intensa, quasi estrema, Alberto Sordi dimostra di saper incantare anche in un ruolo drammatico.

Attraverso l’umiliazione, la metamorfosi e la mancata catarsi di Vivaldi, l’attore incarna l’inesorabile rovina della società italiana, ormai priva di riferimenti morali, piegata ai singoli interessi privati, forse destinata all’autodistruzione.

Non c’è indulgenza, non c’è riscatto: solo angoscia, ferocia, sconfitta, elementi che trovano la loro somma espressione nel volto di Alberto Sordi. Da questo momento, la carriera comincerà una lenta discesa, con guizzi sempre meno frequenti e tanti passi falsi, certificando il crepuscolo di un’era del nostro cinema.

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