The Office, la stereotipata quarantena di Creed Bratton

Da The Office alla sua carriera musicale, Creed Bratton si racconta in un'intervista carica di aneddoti interessantissimi.

the office creed Bratton
Condividi l'articolo

Tra i personaggi più amati dell’altrettanto amata serie The Office, è impossibile non menzionare Creed Bratton, nei panni di Creed Bratton. Un personaggio decisamente singolare e dalla storia molto particolare, per usare un eufemismo. Intervistato da Rolling Stone US, ha raccontato come ha passato questa quarantena e tanti aneddoti interessanti sulla sua vita musicale.

Non tutti sanno infatti che Creed Bratton è stato il chitarrista e cantante di un gruppo come i Grass Roots. Una band che, per intenderci, ha suonato al fianco dei Buffalo Springfield e dei Beach Boys. Parallelamente ha viaggiato con una carriera attoriale non molto prolifica ma che ha comunque lasciato il segno vista la sua presenza in The Office.

A differenza di come si possa immaginare, la quarantena di Creed Bratton è stata molto stereotipata. Complice anche l’età che avanza, come lui stesso riconosce. E che per sua fortuna gli ha permesso di essere aiutato sotto molti aspetti.

“Ho passato una buona quarantena, il mio vicino di casa Dave mi portava la spesa. E ora Whole Foods fa entrare gli anziani un’ora prima. Sta tornando tutto alla normalità seppur con molta calma. Quando vado in piscina prenoto l’orario così da non rischiare di incrociarmi con nessuno. In questo momento, sto facendo le stesse cose che fanno tutti. Ciò che mi spezza il cuore è non poter vedere le mie nipoti che chiedono di me”

LEGGI ANCHE:  The Office: svelato il donatore di sperma di Jan Levinson

Portando al centro del discorso la questione del suo nuovo disco, Slightly Altered, Creed spiega come ci sia un collegamento proprio a The Office. Più precisamente ad un personaggio, tenuto sullo sfondo ma non per questo meno esilarante: Mose, il cugino del grandissimo Dwight Schrute. Infatti, la prima traccia dell’album si intitola proprio Mose Was A Runner. 

“Sì, il titolo è in riferimento a Mike Schur. Ma solo per rompergli un po’ le palle. In realtà, tutto è nato da una scena a cui assistetti in quel di Mulholland Drive. Ho visto un ragazzo su Mulholland Drive quasi essere buttato giù dalla strada da una macchina. Sarebbe potuto morire perché stava correndo dal lato sbagliato della strada con le spalle al traffico. Aveva le cuffie grandi, come quelle che indossi in studio. È stato ridicolo. Ho pensato: ‘Ecco qua. Ecco di cosa parla la canzone. È un annuncio di pubblica sicurezza’. Mi è stato di forte ispirazione”

Ritornando sul discorso The Office, Creed Bratton ha anche parlato di uno dei più grandi misteri che ha avvolto la serie nonché Scranton: lo strangolatore. In particolare, ha ritrattato quanto detto durante un suo concerto (trovate il video in calce all’articolo, intorno al minuto e venti) nel quale asseriva, in una canzone omaggio al cast di The Office, che lo strangolatore fosse proprio Toby.

LEGGI ANCHE:  The Office: in lavorazione un remake australiano con un capo donna

“Se io ero lo Strangolatore? Non lo so. Sicuramente ero un assassino, era chiaro che avessi un corpo in macchina quando Michael mi disse ‘C’è stato un omicidio e tu sei il sospettato!’ o quando ancora mi presentai con la camicia macchiata di sangue durante la festa di Halloween. Avevo ovviamente ucciso qualcuno, è chiaro. Molti pensano che lo strangolatore fosse Toby ma non penso. Riesci a immaginare Toby che strangola qualcuno? Io no di certo. E invece me? Ovviamente sì. Puoi anche vedermi mentre lo faccio!”

Il mistero dunque non si risolve. Ma sarebbe stato utopico trovare una soluzione insieme ad uno come Creed Bratton, in fin dei conti. Intanto però possiamo aspettarci un nuovo album solista visto che questa quarantena gli ha dato l’occasione di scrivere nuovi brani. E chissà, magari anche un tour europeo.

Continua a seguirci su LaScimmiaPensa.com per altre news ed approfondimenti!