I Killers dicono la loro sulla vicenda di George Floyd
Land of the Free è uno dei singoli recenti dei Killers di maggior popolarità, in pratica uno dei loro nuovi classici. La canzone, uscita come singolo nel 2019, fa riferimento alle politiche di Donald Trump e alla situazione sociale contemporanea negli Stati Uniti e immediati dintorni. Non c’era quindi una canzone migliore che Brandon Flowers e soci potessero scegliere per decidere di intervenire sul caso di George Floyd. Nel video che vedete qui sotto, postato su Instagram, la band esegue la canzone dal vivo, naturalmente in lockdown. In questa nuova versione, però, i Killers aggiungono delle liriche che fanno diretto riferimento alla vicenda di Floyd. Ecco qui sotto quali sono.
“Eight measured minutes and 46 seconds / Another boy in the bag / Another stain on the flag“.Otto minuti e 46 secondi, com’è ormai noto, è il tempo per il quale il poliziotto di Minneapolis, l’agente Derek Chauvin, ha tenuto il suo ginocchio premuto sul collo di George Floyd, impedendogli di respirare e causando così la sua morte. “Un altro ragazzo nel sacco”, prosegue la canzone, ossia: un altro morto in una sacca da morto. “Un’altra striscia sulla bandiera”, l’ultimo verso, ha un doppio significato: in inglese il termine “stain” viene usato per definire qualcosa che viene “rigato” dall’acqua, oppure dalle lacrime. Però, si può trattare pure di una nuova “striscia”, stavolta poco dignitosa, che si aggiunge alle tredici già presenti sulla bandiera degli Stati Uniti.