Lady Gaga si sfoga contro il presidente USA in un lungo post FB
Continuano gli sfoghi e le indignazione in seguito alla morte di George Floyd. Un caso che sta scuotendo terribilmente tutti gli Stati Uniti, già provati dal virus. L’ultima a parlare è Lady Gaga, alias Stefani Germanotta, popstar di livello internazionale che tutti conoscono. In un lungo sfogo condiviso su Facebook, la cantante dice: “Ho molte cose da dire su questo, ma la prima cosa che voglio dire è che ho paura di dire qualcosa che inciti ad ulteriore rabbia“.
Precisa poi: “Non voglio contribuire a maggiore violenza, vorrei contribuire a una soluzione. Sono tanto oltraggiata dalla morte di George Floyd come lo sono dalla morte esponenziale di fin troppe persone di colore [black lives] in centinaia di anni, che ci sono state portate via in questo paese come risultato di un sistemico razzismo e del sistema corrotto che lo supporta. Le voci della comunità nera sono state in silenzio per troppo tempo, e questo silenzio si è rivelato fin troppo spesso mortale”.
“Abbiamo saputo per lungo temo che il presidente Trump ha fallito”
La cantante prosegue denunciando il perdurante razzismo che si ritrova ogni giorno in vari episodi che accadono in tutti gli Stati Uniti. E arriva, come conseguenza logica del ragionamento, ad accusare direttamente il presidente Donald J. Trump, alla Casa Bianca dal 2017. “Abbiamo saputo per lungo temo che il presidente Trump ha fallito” dice la Germanotta. “Occupa il più potente ufficio del mondo. Eppure non offre nulla se non ignoranza e pregiudizio, mentre le vite delle persone di colore continuano a venir prese”.
“Abbiamo saputo che [Trump] è uno stupido, e un razzista, fin da quando ha assunto la carica. Sta dando spinta a un sistema che è già radicato nel razzismo, e nell’attività razzista, e tutti possiamo vedere cosa sta succedendo”. Lady Gaga chiede quindi un cambiamento, solidarietà per le persone di colore, e soprattutto alla gente di “Parlare gentilmente gli uni con gli altri, con passione, ispirazione, e insistere sull’importanza di questo problema finché il sistema che ci ammala non morirà al posto delle persone che amiamo”.