Il caso George Floyd, oltre a mettere a soqquadro gli Stati Uniti, ha scoperchiato un vaso di Pandora dalle grandissime dimensioni. A tenere banco, Anonymous, il famigerato gruppo di hacker con la maschera di V per Vendetta che dopo la crociata contro il revenge porn, alza il livello di scandalo. Nello specifico, le sue violazioni ai sistemi informatici della polizia di Minneapolis e la pubblicazione di un documento (la cui veridicità è ancora da dimostrare) da brividi che mostrerebbe il presunto collegamento tra Donald Trump, Jeffrey Epstein ed un giro di pedofilia in quel di Hollywood. Andiamo con ordine.
Jeffrey Epstein: una storia controversa
Jeffrey Epstein era un uomo d’affari morto in circostanze misteriose nella sua cella. Era stato arrestato per abusi sessuali su minority. Un caso che ha sollevato molte polemiche circa l’effettiva veridicità del suo suicidio. Un po’ come accadde con Pinelli qui in Italia durante gli anni di piombo. Anche Epstein “è stato suicidato“? Domanda che non troverà risposta. Soprattutto dal momento che, il presents traffico di minori in cui sarebbe stato implicato, avrebbe apparentemente riguardato persone potenti, come recita il web.
Arrestato già una volta nel 2008, per prostituzione minorile, il miliardario Epstein patteggiò la pena ed uscì dopo appena una anno di carcere. Un uomo potente nel mondo della finanza e soprattutto della politica, così come forti erano i suoi legami con persone di una certa rilevanza sociale. Nel 2019 il suo castello di carta crolla un’altra volta, stavolta per sempre. L’arresto, la detenzione e la morte.
La notte del 10 agosto, Epstein muore per suicidio. Questa la versione ufficiale, non sostenuta dai suoi avvocati. Molte infatti le incongruenze e le strane coincidenze che vedevano un malfunzionamento delle telecamere di sorveglianza proprio nel momento esatto in cui l’imputato si stava impiccando. Così recita il referto di un’esaminatrice medica. Di tutt’altro avviso i legali che, forti dell’autopsia, sostengono la tesi dell’omicidio.
Anonymous e il file-scandalo
In questo contesto subentra Anonymous con un video e un documento decisamente inquietante di svariate pagine che mostrano nomi e cognomi di chi apparentemente usufruiva dei disgustosi servizi che Epstein stesso avrebbe offerto dietro lauto compenso. Nel 2015 fu pubblicata l’intera lista contatti di Jeffrey Epstein. O per meglio definirla, il libretto nero. Un registro che vede la presenza di nomi decisamente importanti e variegati. Dalla politica allo spettacolo. Per completezza e garantismo, va sottolineato come una semplice rubrica non significhi nulla di importante, almeno fino a prova contraria. Anche se questa apparteneva ad un mostro come Epstein.
Nella notte appena passata, Anonymous ha reso pubblico un altro documento, forse ancora più scottante. In primo luogo, tutto quello che sarebbe accaduto ad una donna che provò per varie volte a denunciare il misfatto. Già nel 2016, poco prima dell’elezione di Trump alla casa bianca. Una donna che denunciò proprio un’aggressione sessuale perpetrata ai suoi danni dallo stesso Trump durante una festa a casa Epstein. Era il 1994 e la donna aveva solo 13 anni.
I documenti pubblicati da Anonymous sono ovviamente ancora da verificare. Tuttavia, questo file accuserebbe direttamente lo stesso Trump del “suicidio” di Epstein proprio per coprire quanto fatto in precedenza. Inoltre, da questa lista trapelano nomi altisonanti di Hollywood e non solo. Fake news o una bolla che sta per scoppiare, devastando tutta l’alta società ? Ancora presto per dirlo. Intanto, Anonymous lancia benzina sul fuoco in un contesto sociale a dir poco delicato.
In calce all’articolo è possibile trovare il tweet rilanciato dagli stessi Anonymous in risposta a Trump. Avvertiamo che il documento contiene racconti non adatti ad un pubblico sensibile o facilmente impressionabile.
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