Natalie Portman sul suo mese in Toscana: “Non volevo andare via”

In una lunga intervista a Vanity Fair, Natalie Portman ha parlato del suo legame con l'Italia e sopratutto con la Toscana, dove ha passato un mese intero

Natalie Portman Scorsese
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Sull’edizione di Vanity Fair in edicola questa settimana è riportata una lettera d’amore all’Italia scritta da Natalie Portman. L’attrice protagonista de Leon (Leggi qui le conseguenze che quel film ebbe su di lei) ha raccontato della sua esperienza in Italia e del suo mese passato in Toscana.

Nell’estate del 2014, la nostra giovane famiglia trascorse un mese in Toscana. Era la nostra prima estate in Europa, diciamo che avevamo un mese intero senza lavoro e scuola. […] Quando arrivammo alla casa, la prima cosa che mi colpì fu il caldo: l’umido, la luce diretta del sole, bianca, accecante. Le strade erano vuote. […]. Trascorsi il primo giorno nascosta nella camera da letto con i muri d’argilla, a leggere Elena Ferrante, fermandomi solo per rimproverare di nuovo mio marito per non aver affittato una casa con l’aria condizionata. “È l’Italia”, mi diceva, “non hai bisogno dell’aria condizionata perché è il posto più bello del mondo”.

Proseguendo con l’intervista, la Portman si è soffermata poi a parlare della vita notturna della Toscana che così fortemente le è rimasta impressa.

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Il tempo si era ugualmente fermato e dilatato. Ci sentimmo come trasportati in un’altra epoca, dove le famiglie ancora vivevano nello spazio degli stessi quattro isolati, i ragazzini potevano giocare liberi nelle strade, e la nonna era le persona più amata della famiglia, insieme ai bambini.

Sconosciuti facevano buffetti sulla guancia di nostro figlio, giocavano a palla con lui, così che noi potevamo cenare seduti, e ci dicevano in italiano parole che, sono quasi certa, significavano: vostro figlio è il bambino più bello, intelligente, divertente che abbiamo mai conosciuto. […]. Mi rendo conto adesso che gli italiani hanno imparato a dominare il tempo, la nostra più grande risorsa e anche il nemico più minaccioso. Quelle serate sembrava che durassero un’eternità, e mi sentivo come se ci trovassimo nel 1952 […]. E quel mese sembrò una vita intera. E non avrei mai voluto tornare a casa.

Cosa ne pensate delle parole di Natalie Portman?

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