Billie Eilish lancia un importante messaggio sull’accettazione del proprio corpo
Quella del body shaming, ossia prendere in giro qualcuno per via dei suoi connotati fisici, è una delle disfunzioni social più diffuse. Non è raro che utenti di qualunque genere attacchino, con commenti, tweet o quant’altro, qualcuno solo perché non corrisponde ai loro canoni di bellezza. Le star, naturalmente sono le più bersagliate, trovandosi costantemente al centro dell’attenzione mediatica. E Billie Eilish, praticamente la più famosa artista musicale dell’ultimo anno, non fa eccezione.
Già in passato, Billie aveva espresso insofferenza rispetto ai costanti commenti negativi ricevuti su Instagram. In seguito, durante un concerto, ha svelato le immagini del corto inedito che state per vedere (qui sotto). Si tratta di un filmato durante nel quale la ragazza si spoglia, mostrando le sue forme, di solito costantemente celate da abiti volutamente ingombranti in tutti i suoi video e nelle sue apparizioni precedenti. Nel frattempo, viene sommersa da una sorta di acqua nera.
“Vorreste che fossi più piccola? Più debole? Più alta? Vorreste che stessi zitta?”
E dice: “Il corpo con cui sono nata. Non è questo che volete? Avete opinioni sulle mie opinioni, sulla mia musica, sui miei vestiti, sul mio corpo. Certa gente odia come mi vesto, a certa gente piace, altri lo usano per far vergognare gli altri, alcuni per far vergognare me. Ma mi accorgo che guardate. Sempre, e niente di quello che faccio passa non visto, quindi vi sento fissarmi, la vostra disapprovazione o il vostro sospiro di sollievo”. Se vivessi in base a queste cose, non sarei mai in grado di muovermi“.
“Vorreste che fossi più piccola? Più debole? Più alta? Vorreste che stessi zitta? Le mie spalle vi provocano? Lo fai il mio petto? Il mio stomaco? I miei fianchi? Noi decidiamo chi “loro” [i commentatori] sono. Noi decidiamo quanto sono importanti. Se mi vesto di più, se mi vesto di meno, chi decide cosa mi rende ciò che sono? Che cosa significa? Quanto valgo dipende solo dalla tua percezione? Oppure, la tua opinione di me non è una mia responsabilità?“.