I primi anni della sua carriera sono segnati dalla partecipazione a film di genere. Lavora infatti con registi come J. Lee Thompson e Ken Russell. Interpreta sempre il ruolo di cattivo e questo a Danny sta bene perché “alla fine un detenuto, un gangster o un cattivo muoiono o perdono sempre“, come affermerà più avanti l’attore. Danny Trejo ha smesso con la criminalità e con la droga e questo suo rappresentare sul grande schermo i cattivi che perdono è la sua rivincita, quasi un suo modo di fare cinema politico.
Nel 1995 escono due film molto importanti: Desperadoe Heat – La sfida. Il primo è di Robert Rodriguez, regista fondamentale nella carriera di Trejo e che ritornerà spesso nella filmografia dell’attore. Il secondo è di Michael Mann: l’attore recita al fianco di mostri sacri come Al Pacino e Robert De Niro e grazie alla pellicole, viene notato anche dalla critica. L’anno successivo, esce Dal tramonto all’alba della coppia Rodriguez – Tarantino. La carriera di Trejo è lenta ma costante e per tutti gli anni 90 macina successi – Con Air, Anaconda – e lavora con registi molto affermati come Antoine Fuquae Ivan Reitman.
Il successo
Nel 2001 esce Spy Kids, ancora una volta dell’amico Rodriguez. Il regista regala a Danny Trejo il ruolo dello zio dei protagonisti e il personaggio è in effetti una delle figure più positive interpretate dall’attore. Il successo del film fa così ottenere a Trejo ruoli di maggior peso e lo fanno diventare un volto importante dei film di azione. L’anno seguente esce xXx di Rob Cohen e nel 2005 La casa del Diavolo di Rob Zombie ma ancora una volta è l’amico Rodriguez che gli cambia la vita. Nel 2007 esce Grindhouse, progetto a quattro mani curato insieme a Tarantino. I due film che lo compongo – A prova di morte + Planet terror – contengono anche un fake trailer: Machete. Rodriguez sviluppa il progetto e da uno scherzo nasce il film che consacra Danny Trejo e che lo vede per la prima volta nel ruolo del protagonista.
Macheteesce nel 2010 e la pellicola permette all’attore di affermarsi come protagonista. Seguono infatti Bad Ass (2012) di Graig Moss, Dead in Tombstone (2013) di Roel Reiné nel quale recita a fianco di Mickey Rourke, Bullet (2014) di Nick Lyon, tutti film che vedono l’attore di origine messicane nella parte principale. In oltre cento titoli, Danny Trejo si è distinto per il suo volto iconico e per la sua frequentazione al cinema di genere, rendendolo un attore molto amato dal pubblico. La sua carriera cinematografica, le sue gesta da eroe, il suo passato ampiamente riscattato, hanno spinto il regista Brett Harvey a farne un documentario: The Rise of Danny Trejo.
Da non dimenticare, per concludere, la sua apparizione memorabile come Tortuga, un classico signore della droga messicano, in Breaking Bad. Come sicuramente ricordano i fan della serie il personaggio non fa una bella fine e anzi si imbatte in un destino violentissimo, un po’ chiosa e riassunto di quelli che sono stati i ruoli più classici interpretati da Trejo: la sua testa, mozzata, finisce sopra una tartaruga che viene poi pure fatta esplodere come una bomba. Una trovata degna dello stesso Machete e che rimane come immagine ideale e per certi versi apice di una carriera più che memorabile.