Tyler Rake | Recensione del film action Netflix con Chris Hemsworth
Scritto e prodotto dai fratelli Russo, registi degli Avengers, Tyler Rake (Extraction nel suo titolo originale) segna il debutto alla regia di Sam Hargrave
Tyler Rake (Extraction, nel suo titolo originale) segna il debutto alla regia di Sam Hargrave, regista, attore e stuntman. Un esordio “fisico”, tra polvere e sangue, che lascia ben sperare per i progetti futuri. Il film, scritto e prodotto daifratelli Russo, registi di Avengers, e disponibile su Netflix dal 23 aprile, è l’adattamento cinematografico della graphic novel Ciudad, opera di Ande Parks e degli stessi fratelli Russo, illustrata da Fernando León González.
Cast
Chris Hemsworth: Tyler Rake
Rudhraksh Jaiswal: Ovi Mahajan Jr.
Randeep Hooda: Saju Rav
Golshifteh Farahani: Nik Khan
Pankaj Tripathi: Ovi Mahajan Sr.
Priyanshu Painyuli: Amir Asif
David Harbour: Gaspar
Trama
Tyler Rake (Chris Hemsworth) è un irrefrenabile mercenario fuori di testa. Egli accetta qualsiasi compito estremo, apparentemente impossibile, nella speranza di ricevere una pallottola che lo redima dai suoi incubi. Verrà ingaggiato per una pericolosissima missione di salvataggio: liberare Ovi Mahajan junior, figlio di un signore della droga indiano detenuto in prigione. Una missione che diviene un’impossibile e disperata corsa contro il tempo.
Divieti
Negli Stati Uniti il film è stato vietato ai minori di 17 anni
Sequel
Poco dopo la pubblicazione in piattaforma, Joe Russo ha annunciato che ci sarà un secondo film. Non è chiaro se sarà un sequel o un prequel.
Tyler Rake (Extraction) è un action abbastanza classico dal punto di vista narrativo, con un plot visto e rivisto ed altrettanto basico nella caratterizzazione e nella psicologia dei personaggi.
A funzionare, divertire e coinvolgere è invece sicuramente la frenetica regia del debuttante Sam Hargrave (lo stuntman di Chris Evans aka Capitan America) e le sequenze di azione con pochissimi atti di tregua, girate con una grande consapevolezza dei luoghi e degli spazi, che non cessano di martellare la spettatore per quasi tutta la durata del film. L’esempio più lampante è il lungo (finto) piano sequenza di una decina di minuti, realizzato in un’unica febbrile ripresa, in cui Tyler Rake e il ragazzino sono in fuga dalla polizia nei bassifondi di Dacca.
Con un sapiente uso del mezzo, Hargrave ci trascina da un concitato inseguimento automobilistico ad una claustrofobica fuga nei meandri dei palazzi fatiscenti della città bengalese. Qui Chris Hemsworth incontra un devastante avversario, Saju, l’attore indiano Randeep Hooda, con cui avrà un duello fisico senza esclusioni di colpi.
Persino l’ambientazione esotica non lascia indifferenti: ci si sposta tra India e Bangladesh, dove l’urbanistica decadente e sporca di Dacca è una protagonista comprimaria, con quartieri miserevoli caratterizzati da strade polverose e brulicanti di gente e bambini soldato, costretti a vivere in mezzo alla sporcizia e ai topi.
Tyler Rake (Extraction) fa parte di un cinema prettamente muscolare. Qui Chris Hemsworth, lasciatosi alle spalle l’autoironico Thor e ormai maturato come attore, offre un’ottima prova. Il suo Tyler Rake mena, uccide, distrugge e devasta chiunque si ponga sul suo cammino, senza neppure un accenno di sorriso.Â
Nulla di nuovo, sicuramente: basti pensare a John Wick(2014, Chad Stahelski), in cui l’ascendenza fumettistica si coglie a ogni fotogramma e giustifica il frenetico e violento susseguirsi di azioni e reazioni estreme, arricchito dal virtuosismo del montaggio e portato fino al fantastico. Inoltre, ad allietare la visione vi è la bella Golshifteh Farahani, superiore di Tyler; David Harbour, celebre per il ruolo dello sceriffo Hopper in Stranger Things, si ritaglia invece un piccolo spazio a suon di di scontri accanto al buon Chris. Tyler Rake è così un film consigliato per tutti gli amanti del genere action, dove sangue e nasi rotti sono all’ordine del giorno, con tanto di prevedibile sequel.
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