20 curiosità su E.T. l’extra-terrestre che (forse) non conoscevate
Film diretto da Steven Spielberg nel 1982, E.T. l'extra-terrestre è un classico senza tempo. Scopriamo insieme alcune curiosità su questo capolavoro della fantascienza
Moltissimi personaggi del mondo del cinema e dello spettacolo apprezzarono molto il lavoro eseguito da Spielberg con E.T. L’extraterrestre. Il grandissimo regista François Truffaut, dopo aver visto il film al Festival di Cannes, ha inviato un telegramma a Spielberg scrivendogli
“Tu meriti di stare qui più di quanto lo meriti io”
Aanche Frank Capra inviò una lettera al regista per complimentarsi dell’ottimo lavoro. La stessa principessa Lady Diana gradì molto la pellicola. Infatti, dopo aver assistito alla première londinese all’Empire Leicester Square, Lady D. scoppiò a piangere dall’emozione.
Anche il mitico re del Pop Michael Jackson sviluppò un profondo attaccamento alla storia di E.T. tanto da scriverci una canzone, Someone in the Dark.
Fu lo stesso Spielberg a proporre l’idea a Michael visto che, dopo un servizio fotografico con un pupazzo raffigurante E.T. il cantante dichiarò:
“Era così reale che parlavo con lui. L’ho baciato prima di andarmene. Il giorno dopo già mi mancava”.
Il brano era contenuto in un’edizione limitata chiamata E.T. the Extra-Terrestrial Storybook Album. Quella di Micheal Jackson non fu però l’unica canzone ad essere ispirata al film: anche Neil Diamond con la sua Heartlight faceva riferimento al tenero alieno.
Per rendere ancora meglio l’idea che il suo film E.T. l’extra-terrestre fosse un film soprattutto di e per bambini, Spielberg usò alcune tecniche specifiche. Il regista ha girato la maggior parte delle scene posizionando la telecamera ad altezza di bambino, per mostrare il punto di vista del piccolo protagonista Elliott.
Inoltre E.T. l’extra-terrestre, a differenza della gran parte delle altre pellicole, venne girato in ordine cronologico. Questo espediente aiutò molto i giovani interpreti, migliorando la spontaneità delle loro reazioni.
Per aiutare i piccoli attori, Spielberg cercò anche di consigliarli al meglio; per esempio per i ragazzi era difficile interagite con E.T. visto la grande distanza dei suoi occhi tra loro. Spielberg quindi suggerì loro di scegliere soltanto un occhio da guardare e di focalizzarsi su quello.
15) La voce
La voce strana e rauca del piccolo extraterrestre fu affidata all’anziana signora Pat Welsh. La donna aveva un timbro molto roco causato dal fatto che fumasse ben due pacchetti di sigarette al giorno.
La sua voce venne poi rimaneggiata e mixata con il respiro e il verso di diversi animali e la voce di altre persone, tra cui lo stesso Steven Spielberg. La registrazione della sua voce durò circa nove ore e la signora Welsh ricevette un compenso di soli 380 dollari!
Inizialmente per doppiare E.T era stata scelta l’attrice Debra Winger che invece apparve, come comparsa nella scena della festa di Halloween. Era la donna travestita da dottore/mostro con un cagnolino in braccio.
Per il suono, invece, che riproduceva la camminata di E.T. venne sbatacchiata in giro una maglietta piena di gelatina…
16) Realtà o finzione?
Spielberg decise di mischiare finzione e realtà in alcune scene del film. Infatti in E.T. l’extraterrestre furono dei veri medici e delle vere infermiere a recitare nel momento in cui cercano di salvare la vita all’alieno.
Il regista voleva che le battute con termini tecnici suonassero il più possibile naturali e chiese agli “attori” di trattare E.T. nello stesso modo in cui avrebbero operato una persona reale.
Inoltre anche la casa di Elliott era una casa vera a Tujunga, in California, anche se nel 2009 stava per essere distrutta da un incendio. La collina dietro l’edificio finì carbonizzata insieme ad altre 62 abitazioni, ma fortunatamente la dimora di E.T. venne risparmiata dalle fiamme. Intervento alieno? Non è dato saperlo.