Élite | Recensione della serie tv spagnola che ha emozionato Netflix
Élite (resa graficamente nella sigla introduttiva come ELITƎ) è una serie tv spagnola, distribuita sulla piattaforma streaming Netflix. Giunta ormai alla sua terza stagione, abbiamo deciso di recensire questo grande successo.
Élite è una serie tv spagnola, prodotta da Netflix. Di carattere teen drama, con inclinazioni thriller, ha raggiunto rapidamente un enorme successo. Nel 2020 è uscita, infatti, la terza stagione (la prima era stata pubblicata nel 2018, la seconda l’anno seguente), venendo poi riconfermata per altri due capitoli. Ciascuna stagione è composta da otto episodi, di durata media compresa tra i 40 e i 50 minuti.
Trama
Omicidi, sesso, razzismo, criminalità. Élite apre una parentesi alla scoperta dei pensieri più intimi e sconvolgenti di una serie di adolescenti, appartenenti (per la maggior parte) all’alta società di Madrid. Così, tra denaro, vite lussuose e disuguaglianze economiche, scopriamo pian piano tutte le fragilità e le paure di quelli che, in realtà, altro non sono che semplici ragazzi, impreparati alla vita.
Cast
María Pedraza: Marina Nunier Osuna (stagione 1)
Itzan Escamilla: Samuel García Domínguez
(stagioni 1-3)
Miguel Bernardeau: Guzmán Nunier Osuna (stagioni
1-3)
Miguel Herrán: Christian Valera Expósito (stagioni
1-2)
Jaime Lorente: Fernando “Nano” García
Domínguez (stagioni 1-2)
La serie è stata prodotta in Spagna e girata, principalmente, a Madrid.
Curiosità
In Élite ritroviamo alcuni attori spagnoli ben noti al pubblico, che hanno recitato in un’altra serie Netflix di grandissimo successo. I personaggi di Nano, Marina e Christian sono interpretati, infatti, da Jaime Lorente, María Pedraza e Miguel Herrán. Questi nomi vi dicono qualcosa? Forse li ricorderete meglio come Denver, Alison Parker e Rio, dell’amatissima serie La Casa di Carta.
Recensione
ATTENZIONE, ALLARME SPOILER
Si sa, una trama incentrata su una serie di omicidi da risolvere fa sempre audience. E se questi, per di più, sono ambientati in un’alta società in stile Gossip Girl, il successo è di certo garantito. E infatti Élite, giunta ormai alla sua terza stagione, è diventata rapidamente un cult tra i ragazzi di tutte le età. Se da un lato, d’altronde, racconta la vita quotidiana di un gruppo di adolescenti benestanti, mostrandoci tutti gli agi delle loro giornate, dall’altro, ricca di suspense e colpi di scena, indaga l’indole umana e l’ottica stessa del potere, forza titanica incurante di ogni cosa. Un mix perfetto, che ha in poco tempo colpito i più, trasportandoci nelle vicende di Guzmán, Samuel, Carla, Nadia e di tutta la squadra del Las Encinas, il prestigioso liceo privato di Madrid, punto focale della gran parte delle vicende.
E nonostante la medesima costruzione degli episodi intorno ad un crimine (fatta di un inizio fuorviante, sapientemente orchestrato tra passato e presente, e una risoluzione finale del caso) potesse apparire stancante, arrivati ormai alla terza stagione, Carlos Montero e Darío Madrona (gli ideatori della serie) sono riusciti, ancora una volta, a stupirci. Se le prime due stagioni di Elite prevedevano infatti un singolo individuo a cui imputare tutte le colpe, il capro espiatorio di ogni inconveniente, nell’ultimo capitolo della storia il nemico diventa la società stessa, talmente corrotta e ingiusta da inclinare anche gli animi più saldi. Un’analisi toccante, che ha portato questo teen drama su un altro livello, decisamente più emozionante.
Ma non temete, se non ricordate bene tutti gli sviluppi avvenuti nelle ultime stagioni, non è di certo un problema. Abbiamo deciso, per l’occasione, di recensire tutte le parti che compongono questa avvincente serie, così da fare il punto della situazione in attesa dei nuovi due capitoli, riconfermati nonostante la storia sia ormai, apparentemente, giunta al capolinea.
Stagione uno
Tutto inizia con l’arrivo di Samuel, Nadia e Christian (tre studenti della scuola pubblica San Esteban, crollata poco prima) al nuovo collegio privato Las Encinas, frequentato dai rampolli più altolocati della società spagnola. Subito (com’era immaginabile) notiamo le differenze tra i nuovi studenti e quelli che già frequentano l’istituto, personaggi apparentemente stereotipati che si mostrano, dal principio, viziati e snobisti nei confronti dei nuovi compagni. È così iniziamo a conoscere Ander, il figlio della preside, Polo e Carla, la storica coppietta della scuola, Lucrecia, la prima della classe, e tutti le altre figure che popolano l’edificio.
E se, inizialmente, tutto sembra ruotare intorno alla lotta di classe, poveri vs ricchi, intrapresa dai ragazzi, ben presto l’attenzione viene catalizzata in realtà su un altro fattore, un evento futuro, che sconvolgerà rapidamente tutto e tutti: l’omicidio di una ragazza della scuola. Il ritrovamento del corpo apre un nuovo spiraglio nelle vicende, che saranno alternate poi ai vari flashback, volti a ricostruire dal principio le dinamiche che hanno portato al compimento del crimine. La trama inizia rapidamente ad articolarsi, così, intorno alle indagini della polizia, trasponendo la storia tra passato e presente e ricostruendola, man mano, grazie alle testimonianze degli studenti (un modus operandi che ritroveremo in ogni stagione di Elite).
La ricerca del colpevole
Ovviamente, più ci addentriamo nelle ricerche sull’assassino, più veniamo a conoscenza dei trascorsi degli stessi ragazzi, che emergono dalle loro deposizioni. Ragazzi che, indipendentemente dall’estrazione sociale dei propri genitori, nascondono molteplici fragilità, accomunate tutte dalla loro giovane età. Liti, gelosie, incomprensioni, gravidanze indesiderate, amori segreti e il costante timore di deludere i propri cari. Paure spontanee e naturali, ma che, nella società di Elite, non riescono a trovare un posto. Creando silenzi e rotture, che, sul finire della prima stagione, portano al collasso totale. E a un crimine che non potrà mai più essere risanato.
Stagione due
La seconda parte di Élite si apre, invece, a qualche mese di distanza dagli eventi che hanno caratterizzato gli episodi precedenti. Sono passati ormai tre mesi dalla conclusione del caso sull’omicidio alla Las Encinas e, purtroppo, il vero assassino non è stato trovato. I ragazzi sono ancora profondamente sconvolti dall’accaduto e si trascinano dietro i pesanti dissapori che sono nati da quanto è successo. E, ovviamente, l’inizio del nuovo anno scolastico, non fa che peggiorare le cose. Alla Las Encinas arrivano infatti nuovi studenti, che rimescoleranno rapidamente le carte in gioco. Cayetana, Valerio e Rebeka si inseriranno così nei rapporti tra i nostri protagonisti, acuendo le varie inimicizie o rafforzando le alleanze già in atto.
Dal singolo all’insieme
E mentre nel primo capitolo i ragazzi della scuola – e le loro relazioni – erano i veri e propri protagonisti delle vicende, in questo secondo Élite entriamo maggiormente nel giro di affari, non sempre raccomandabili, delle famiglie altolocate di Madrid. E, quindi, pian piano, all’interno della società stessa e della sua ottica di potere, in cui, volenti o nolenti, vengono coinvolti tutti i personaggi. Ma, esattamente come nella prima stagione, anche questa seconda parte è toccata da un tragico evento: la scomparsa di un altro studente, da cui incominciano nuovi interrogatori.
Nuovamente, le dinamiche ci vengono riproposte tra passato e presente, ricostruendo tutti gli eventi che hanno portato all’accaduto. Scopriamo così, man mano che la narrazione procede, quanto l’omicidio dell’anno precedente abbia colpito in profondità le anime dei nostri protagonisti, sconvolgendoli e lacerando emozioni e sicurezze. E portando a vere e proprie crisi, violenze che cercano, in realtà, solamente giustizia. Una giustizia che tarda però ad arrivare, distruggendo nel mentre ogni equilibrio.
Stagione tre
Ma ecco che arriviamo alla stagione numero tre, quella sicuramente più avvincente e, a rigor di logica, quella che poteva sembrare conclusiva. Nuovamente, la serie si apre con un omicidio e le successive indagini – che, come abbiamo visto, sono ormai una costante di Elite. Già dai primi episodi, tuttavia, la nostra attenzione viene catalizzata sulla grandissima tensione che si respira tra i vari personaggi, che sembrano trovarsi quasi tutti sull’orlo di una crisi di nervi.
È iniziato un altro anno alla Las Encinas, l’ultimo per i nostri protagonisti. Ma ormai, tutti gli eventi accaduti negli anni precedenti – i dissapori, le ingiustizie, i rapporti sentimentali – hanno lasciato un segno indelebile su ciascuno di loro. In più, la certezza di aver scoperto il famoso assassino, che riesce comunque ad aggirare la punizione che gli spetta, distrugge e tormenta i pochi legami rimasti. La scuola stessa non sembra più un posto sicuro e mentre tutte le relazioni si sgretolano, per i più vari motivi, capiamo che i nostri protagonisti sono ormai giunti al limite. Troppo provati da un sistema che, tanto alla Las Encinas quanto nella vita vera, non riesce a riconoscere il male, e anzi, lo tutela e lo salvaguarda, sotto i dettami del potere.
È così che arriviamo al punto finale di ogni cosa: l’accanimento verso la società stessa, vista come una forza estremamente corrotta e ingiusta, l’unico vero male, in grado di mutare anche le anime più buone e innocenti. Persone che, alla fine di tutto, cedono ai propri istinti, sentendosi abbandonate. E proprio così termina Élite, con una nuova consapevolezza che, fino all’ultimo, ci tiene però incollati allo schermo, incapaci di decifrare fino a che punto possono spingersi i ragazzi che abbiamo conosciuto. Ragazzi che abbiamo visto crescere attraverso i loro piccoli, grandi, problemi quotidiani. Fino alla decisione su quello che, in realtà, vogliono essere. E alla ricerca di un vero perdono. Per sé stessi e gli altri.
Commento finale
Élite è sicuramente una serie avvincente, in grado di creare una grandissima suspense e di tenere, fino alla fine, gli spettatori con il fiato sospeso. Nonostante, a posteriori, la costruzione di ogni stagione sullo stesso modus operandi possa sembrare un po’ ripetitiva, questa struttura aiuta a immedesimarsi nel racconto, desiderando di saperne sempre di più. Il fattore sicuramente più interessante, oltre alla trama piuttosto accattivante, è la capacità della serie di riflettere sull’indole umana, mostrandoci a 360 gradi quelli che possono essere i pensieri di ciascuno di noi, in tutte le loro (anche più raccapriccianti) sfumature. Élite costruisce davvero molto bene, infatti, i vari protagonisti, diversi tra loro e ciascuno con proprie inclinazioni caratteriali. Inoltre, tocca molteplici e importanti tematiche, parlando di razzismo, discriminazione, illegalità, droga e malattie.
L’analisi fortemente critica sulla società, per quanto apparentemente eccessiva, nasconde in realtà un fondo di verità. Elite mostra certamente il lato più oscuro del potere, fatto di manipolazioni economiche e tornaconti personali. Una denuncia in cui non si fatica ad immedesimarsi. La serie colpisce quindi, più che per ambientazioni o altro, proprio per queste caratteristiche, che mettono in luce alcuni dei problemi che si annidano nella vita di tutti i giorni, oltre che in ognuno di noi. Andando così ben oltre al teen drama.
Chissà cosa ci riserveranno le prossime due stagioni, di cui ancora non si sa praticamente nulla. Ma noi aspetteremo con ansia.
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