Parentesi videoludica sul tanto detestato Fortnite
Fenomeno del momento, format rivoluzionario. Poi declino e rinascita con il Capitolo 2, tra l’odio dei videogiocatori più incalliti e l’amore incondizionato della sua ampia fanbase. Servono poche parole a riassumere la parabola di Fortnite, cavallo vincente di Epic Games con il quale il genere del battle royale è stato praticamente ridefinito. L’attenzione costante alla creazione di contenuti freschi ed originali e la formula free to play hanno fatto la felicità di una community che conta milioni di giocatori. Di contro, le debolezze del gameplay, i problemi del matchmaking e l’assenza di un reale comparto competitivo hanno sempre fatto storcere il naso ai gamers di vecchia data.
A qualsiasi fazione si appartenga, bisogna essere oggettivi nel riconoscere l’impatto di Fortnite sulla massa, non solo a livello video-ludico. Persino i telegiornali parlarono del buco nero che risucchiò la mappa per qualche giorno, a titolo di esempio. Il suo seguito mediatico forse è maggiore di quello puramente video-ludico. Forte di questa enorme fascinazione presso il grande pubblico, Epic Games ha messo la sua creatura in prima fila nell’avanguardia multimediale. I continui omaggi all’immaginario filmico della Marvel, o al più recente alla saga di Kingsman sono solo la punta di diamante delle collaborazioni di Fortnite con le vette dell’intrattenimento.
Fortnite x Travis Scott
Le notizie di cancellazioni di concerti e festival musicali ormai si moltiplicano una dietro l’altra. Tra queste notizie fa però scalpore la notizia di un live di Travis Scott. Si parla di un enorme palco acquatico, come lo storico live dei Pink Floyd a Venezia. Centinaia di migliaia di persone arrivano con dei bus provenienti da ogni parte del mondo, per un evento che si preannuncia realmente imperdibile. L’esibizione del trapper statunitense è in effetti memorabile.
Per fortuna che l’assembramento è solo virtuale. Anche perché contenere 12,3 milioni di persone sarebbe stato difficile anche per il più grande concerto di tutti i tempi. E chi, se non Fortnite, poteva essere capace di creare un evento del genere? Il gioco non è nuovo ad eventi live, anzi, ne ha fatto un suo punto di forza. Ogni stagione è stata infatti collegata da un evento riprodotto una tantum in tutto il mondo.
Epic Games ha quindi organizzato nel suo stile un vero e proprio tour di presentazione del nuovo singolo di Travis Scott, con tanto di gadget, merchandising e reclame pubblicitarie. L’esperienza audiovisiva è realmente totalizzante, come d’altronde ci si può aspettare da un live di Travis Scott. Vedere per credere:
Palchi provenienti da altre dimensioni, figure giganti e visioni di altri mondi. Ma perché Astronomical è molto più che una splendida videoclip?
Condivisione e hype
Fortnite x Travis Scott di certo non è qualcosa di totalmente inedito. Lontani antenati di questa iniziativa si possono trovare nel Duran Duran Universe in Second Life, o nella quest dei Blind Guardian in Sacred 2.
In realtà il precedente più prossimo di questo evento è il live che il dj Marshmello tenne proprio su Fortnite più di un anno fa. Un enorme dj-set da 10 milioni di spettatori, fatto di luci e fuochi d’artificio. L’ennesima conferma di quanto Epic Games legga e plasmi il futuro, ospitando una vera e propria live sulla sua mappa di gioco.
Nel caso di Travis Scott è venuta meno la componente live del concerto. L’esibizione del trapper era registrata, ma l’elemento della musica dal vivo è stato sostituito debitamente da un lavoro eccelso sull’animazione. Ci sono due parole chiave però a rendere quest’esperienza qualcosa di molto più grande di un semplice video musicale. Se infatti non è dal vivo la musica, è dal vivo la partecipazione del pubblico. E tutto ciò assume un significato emblematico in questo periodo. Il valore della condivisione dell’attimo si conserva raggiungendo nuove forme di espressione e fruizione.
Ed è l’attesa a preparare l’attimo. L’invito a prendere posto 30 minuti prima, la sospensione delle modalità di gioco e l’armistizio all’inizio dell’evento. Il gigantesco orologio con la scritta prossimo evento che campeggia sull’enorme palcoscenico ed è visibile da un quarto della mappa. La preparazione di ogni replica porta con sé tutte le peculiari caratteristiche dell’hype e della curiosità che normalmente precede un concerto.
Che tutto ciò non sia un fenomeno temporaneo, ma un nuovo modello di esperienza musicale? A giudicare dal modo in cui altri giochi si stanno adeguando al trend, si direbbe che intanto l’interesse verso questa forma di live è molto ampio. Mentre in queste ore si consumano le ultime repliche di Astronomical, proprio ieri su Minecraft andava in scena Block by blockwest, un enorme evento che vedrà la partecipazione, tra gli altri, dei Massive Attack e delle Pussy Riot.
Minecraft devolverà tutto il ricavato in beneficenza per l’emergenza Covid-19. Il che ci riporta al punto di partenza: è chiaro che queste idee esprimano tutto il loro potenziale in tempi così difficili, in cui il mercato del live musicali, come molti altri, è messo alle strette. Con visori per la realtà virtuale sempre più preformanti e facili da reperire a prezzi sempre minori, questo tipo di evento potrebbe raggiungere soluzioni ancora diverse e più immersive.
A giudicare dai soli numeri però si potrebbe scommettere che qualcun altro potrebbe pensarci due volte se lanciare il suo nuovo singolo su Youtube o attraverso un enorme live su un videogioco. Certo, sarebbe straordinario se questi format nati in seno ad un’urgenza diventassero nuovi paradigmi della discografia, aggiungendo ai classici parametri della condivisione del momento quello di un’interattività possibile solo attraverso il medium video-ludico.