Il Gladiatore, film cult del 2000 diretto da Ridley Scott e con protagonista uno stupendo Russel Crowe, è una di quelle opere che hanno davvero segnato una generazione. Vuoi per la storia avvincente, vuoi per le musiche incredibili di Hans Zimmer, cantate nella sua lingua inesistente da Lisa Gerrard, qualunque sia il motivo, questo film vive di un successo pressoché immortale. Tuttavia, il finale che tutti noi conosciamo, quello nel quale vediamo Massimo, oramai sazio di vendetta, morire e ricongiungersi quindi con la sua famiglia nei Campi Elisi, avrebbe potuto essere totalmente differente. A rivelarlo è stato lo stesso Russel Crowe, durante un’intervista con Empire. Inizialmente infatti, Massimo sarebbe dovuto arrivate vivo e vincente ai titoli di coda, cosa però poi ripensata da Ridley Scott che non vedeva altra fine per il protagonista della catartica morte.
Quello storico discorso” Mi chiamo Massimo … “è fondamentalmente una nota suicida. Ricordo che Ridley venne da me sul set dicendo:” Guarda, per il modo in cui si sta formando la storia, non vedo come Massimo possa vivere. Questo personaggio parla di un atto di pura vendetta per sua moglie e suo figlio e, una volta che lo ha realizzato, che cosa fa?