Esiste su Facebook un gruppo in cui gli utenti, oltre i 750.000, fanno finta di essere formiche. Ovviamente quel gruppo rappresenta una perfetta colonia dove i menzionati utenti si suddividono compiti e si comportano come formiche. O almeno, come questi suppongono si comportino. “A group where we all pretend to be ants in an ant colony” che tradotto è “un gruppo dove tutti noi fingiamo di essere formiche in un formicaio“.
Tutto gira intorno ai post creati in continuazione dove vengono descritte le situazioni più disparate. Da attacchi di altri insetti fino alle piogge che rischiano di distruggere tutto. E ancora, il doversi nutrire, il supportare la regina e così via. Ogni utente ha un nickname in cui deve essere presente la parola Ant, formica in inglese. Esempio: Mario può diventare MANTrio. Dopodiché, si inizia con la gestione della colonia.
Ma come si gestisce una colonia 2.0 del genere? Molto semplicemente, è necessario scrivere tra i commenti l’azione che si vuole (o si vorrebbe) compiere. C’è da mangiare? “Bite” (Mordere). C’è da difendere? “Defend”. E così via per ciò che concerne il mangiare, dormire e altre azioni di vita quotidiana. Tutto in maiuscolo e con le lettere distaccate da uno spazio. Ben oltre il semplice shitposting.
Poco prima dell’avvento di Facebook su larga scala, molti si ricorderanno di siti dedicati a giochi di ruolo specifici o ancora meglio, Second Life. Ebbene, con l’avvento dei social network, questi sono andati ampiamente in disuso. Ma ora, in tempi di quarantena e restrizioni, sembrerebbe che circa un milione di persone si senta avvicinata dall’essere una formica.
Inutile speculare a livello socio-culturale, non è questa la piattaforma né lo spazio adatto. Ma quello che sta accadendo è un fatto a dir poco singolare che lascia molti dubbi e altrettante domande. Alle quali difficilmente avremo una risposta, più o meno soddisfacente che sia. La realtà, laddove questa si possa definire tale, ad oggi, vede la creazione di una sottocultura a dir poco particolare.
Difficile dire quanto durerà questo fenomeno a dir poco grottesco (nel senso più lato del termine), fatto sta che ci troviamo davanti ad un qualcosa di ampia scala. Probabile che nella cultura mordi e fuggi di oggi, sarà un semplice fuoco di paglia. O magari fagociterà l’intero social network. Attendiamo ulteriori (e singolari) sviluppi. O plot twist per cui tutto ciò è in realtà un’abile mossa di marketing.