Vittima o Carnefice? Pseudo-artista o solo delinquente? Alex de Large nonostante le sue azioni moralmente e socialmente disgustose, è un personaggio ambiguo. Sebbene non ci sia nessuna giustificazione ai suoi delitti, il protagonista di Arancia Meccanica è protetto da un qualcosa che è di per sé ancora più inviolabile, rispetto la vita stessa: la libertà e l’ispirazione. Se ciò che mette in atto nella prima parte del film è atroce, quel che subisce nel secondo atto è decisamente peggio, soprattutto perché è lo stato a metterlo in pratica.
Pazuzu – The Exorcist (1973)
Il male per definizione, assoluto e secco, privo di fini, morali o giustificazioni. William Friedkin mette in scena una delle possessioni demoniache più belle, affascinanti e terrificanti della storia del cinema, attingendo da suggestioni e superstizioni perfette per l’occasione. Il demone Pazuzu, responsabile di tutto, è un qualcosa di antico, vecchio quanto la terra stessa. L’antagonista per definizione e rivale di tutto ciò che c’è di umano in una persona. Un’entità estranea che prenderà il possesso di una bambina innocente e che darà così il via ad uno dei film più spaventosi ed inquietanti di sempre.
Non c’è ragione inLeatherface. Qualsiasi tipo di discorso o di soluzione diplomatica con lui, sarebbe totalmente inutile. Frutto dell’ambiente di periferia in cui è cresciuto, malsano e corrotto, l’antagonista di questa saga cinematografica è un carnefice sadico e perverso, tanto feroce quanto malato. Un qualcosa d’ignoto, di totalmente insondabile, ma così feroce e brutale da risultare imbattibile. Non troppo diverso da un’animale, Leatherface è in assoluto uno dei cattivi più raccapriccianti e terrificanti di sempre.
Michael Corleone – Il Padrino parte II (1974)
Considerato uno dei cattivi migliori della storia del cinema e, dall’effettivo inizio del secondo film della trilogia, capo della famiglia Corleone. Un uomo combattuto, restio inizialmente ad abbracciare la vita da criminale, ma poi spietato e ferreo padrino Michael Corleoneè un personaggio sfaccettato, complesso e stratificato, che va incontro ad un percorso degenerativo senza precedenti.
L’Infermiera Mildred Ratched – Qualcuno volò sul nido del cuculo (1975)
Stronza. No, non c’è definizione nessuna migliore di questa per poter definire l’infermiera Mildred Ratched, l’antagonista di questo cult degli anni ’70. Meschina, subdola e dittatoriale, soprattutto nei confronti dei più deboli e degli indifesi. Non ha scopi, ideali o ambizioni, ma solo il gusto di prendersi una vendetta personale su degli innocenti. Uno dei personaggi più fastidiosi ed insopportabile ideati in quel decennio.
Darth Vader – Star Wars (EP. IV – V – VI) (1977 – 1983)
Non ha bisogno di presentazioni o introduzioni, Darth Vader è un’antagonista leggendario di una saga ancora più iconica e famosa in tutto il mondo. Un cattivo che, seppur non appaia molto sullo schermo, riesce ugualmente ad essere convincente ed accattivante sia per la sua presenza scenica e sia per l’ambiguità che lo circonda. Enigmatico, misterioso e non così netto da poterlo definire in senso assoluto, il villain di questa prima trilogia di Star Wars è uno degli antagonisti più affascinanti del cinema pop.
Michael Myers – Halloween Saga (1978 – oggi)
Nessuna presentazione, anche questa volta. Michael Myers è uno dei personaggi più famosi ed iconici di sempre, oltre ad essere anche uno degli antagonisti più longevi ed imbattibili del cinema. Praticamente immortale e senza alcun tipo di sentimento, il villain di Halloween è un eterno e spietato serial killer, incarnazione stessa del male. La sua maschera, ideata appositamente per non trasmettere alcuna emozione al livello scenico, è ciò che lo rappresenta di più in assoluto.
La creatura romantica per eccellenza ed il (con)dannato più famoso di sempre, il Dracula di Werner Herzog, interpretato magistralmente da Klaus Kinski, è uno degli antagonisti più riusciti della storia del cinema. Inquietante ed al tempo stesso malinconico, non solo riesce a rendere giustizia al capolavoro di F.W.Murnau da cui è ispirato, ma porta anche n scena un personaggio più complesso e sfaccettato, grazie agli innumerevoli progressi compiuti dal cinema. Seppur il primo Nosferatu, ed il suo vampiro, continuano a rimanere delle pietre miliari, la creatura di questo “remake” espande attraverso di sé molti concetti che non avevano trovato spazio in passato, soprattuto a causa dei limiti tecnici di quel tempo.
Jack Torrance – Shining (1980)
Jack Nicholson nella sua performance più famosa, e forse anche la migliore, di tutta la sua illustre carriera. Un personaggio trasposto dal romanzo di Stephen King e migliorato dal talento dell’attore, che ancora oggi riesce ad inquietare per la sua ferocia ed aggressività. La parabola discendente che compie verso la pazzia, oltre ad essere messa in scena in modo perfetto da Stanley Kubrick, trova un’ulteriore accento nelle espressioni facciali di Jack Nicholson. Un cattivo tanto teatrale quanto pericoloso, che nel corso degli anni è divenuto leggenda, anche grazie alle numerosi scene eclatanti che lo riguardano.
Anna – Possession (1981)
Soggiogata dal caos, o meglio da una sorta di creatura informe ed indefinibile, Anna è un personaggio paranoide e schizzato, totalmente anti-sociale. Questo cattivo, definito a tal modo attraverso un azzardo, è interpretato da Isabelle Adjani, in quella che è una delle migliori performance femminili di sempre. Un ruolo mutevole, destinato a degenerare sempre di più, fino ad allontanarsi da ogni principio morale della società dell’epoca, divenendo un qualcosa di indefinito ed al servizio della distruzione delle convinzioni dell’umano.