Sono passati poco meno di 18 anni da quando Pupi Avati aveva espresso intenzione di cimentarsi in un progetto su Dante Alighieri. Quasi due decadi dopo Rai Cinema alza la sbarra, e il film, che ha già una sceneggiatura scritta e tradotta in inglese da Avati stesso, vede finalmente la luce in fondo al tunnel.
Il regista bolognese ha parlato hai microfoni di Un Giorno da Pecora Martedì scorso confermando il progetto:
“Tre ore fa, dopo 18 anni, era il 2002 adesso siamo nel 2020, attraverso una conference call con tutta la board di Rai Cinema, hanno finalmente dato il via a questo film su dante che stiamo preparando per i 700 anni della morte che cadranno il 14 settembre del 2021.Sulla trama non posso ancora dire niente.“
In un’intervista con La Stampa ha dichiarato:
“É il film della mia vita, riassume la mia esperienza esistenziale e tutto il cinema che ho fatto fin’ora.“
Considerando la notorietà e l’importanza della figura del poeta toscano nella cultura letteraria internazionale, prima o poi un film su Dante doveva arrivare. Prima di Avati, registi come Fellini e Zeffirelli furono spesso associati a progetti sul sommo poeta: entrambi furono approcciati per girare un film sull’Inferno, ma le proposte non presero mai piede.
Seppur Pupi Avati non sia il primo nome che salti in mente a chi voglia associare Dante con il cinema, bisogna ricordare che il regista ha sempre dimostrato affezione verso il simbolismo Dantesco nei suoi film, oltre che essere stato collaboratore di Pasolini nella sceneggiatura di Salò e i 120 giorni di Sodoma. Chi ha visto il film avrà ben impresso nella mente la sua struttura a bolge infernali.
Per il cast nulla è ancora deciso. Si dice sarà un cast internazionale e c’è chi parla di Al Pacino nel ruolo di Giovanni Boccaccio (personaggio che fungerà da narratore), ma nulla è ancora ufficiale.
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