La prima scelta per interpretare il capitano Benjamin L. Willard fu Harvey Keitel, che però venne sostituito da Martin Sheen appena due settimane prima della spedizione nelle Filippine.
Quest’ultimo stava combattendo una guerra tutt’altro che semplice contro l’alcool, e si trovava in una fase emotivamente complicata della propria vita.
Iniziarono le riprese e, di conseguenza, anche i problemi. In una delle prime scene Willard è nella propria stanza, da solo e sotto shock. Mentre sta facendo i conti con i propri demoni interiori sente bussare alla porta: due membri dell’esercito gli comunicano che non c’è tempo per rimuginare, dato che dovrà partire alla volta del Vietnam.
Martin Sheen si presentò completamente ubriaco all’appuntamento.Dopo aver improvvisato qualche battuta, colpì con un pugno lo specchio, riducendolo in mille pezzi. Iniziò a perdere sangue in maniera copiosa, ma nonostante ciò fece cenno alla troupe di non interrompere le riprese e aggredì Francis Ford Coppola reo di averlo aizzato.
Interpretare il capitano Willardfu massacrante per Sheen, che ne uscì logorato mentalmente e fisicamente. Ebbe addirittura un infarto, che non gli permise di girare le scene finali dove il suo personaggio, infatti, appare sempre di spalle, interpretato dal fratello Joe Estevez.
4. Alcool e droghe dilaganti:
Il clima sul set iniziò ad essere sempre più teso e la prolungata lontananza da casa, rese il lavoro ancora più difficile ed estenuante. Alcool e droghe fecero la loro comparsa, con Dennis Hopper assoluto protagonista.
Quando Coppola gli chiese cosa potesse fare per aiutarlo ad interpretare il ruolo del fotoreporter pazzo, l’attore rispose: “Circa un’oncia di cocaina”. Droga che gli venne prontamente procurata, oltre a rum e svariate casse di birra.
Successivamente si seppe che fu proprio Hopper a rendere l’allora quindicenne Laurence Fishburne (il futuro Morpheus di Matrix) dipendente dalla cocaina.
5. Un “grosso” problema di nome Marlon Brando:
Marlon Brando fu scelto per interpretare il pluridecorato e carismatico colonello Walter E. Kurtz, accusato di diserzione e di aver costituito una propria unità armata indipendente in qualche angolo sperduto della Cambogia.
Nonostante il cachet di 3,5 milioni di dollari, l’attore
americano si presentò sul set completamente impreparato, non avendo nemmeno
letto Heart of Darkness, il romanzo da cui il film trae ispirazione.
Come se non bastasse si presentò rasato e notevolmente sovrappeso, cosa che mandò su tutte le furie Francis Ford Coppola, che decise quindi di girare nella penombra la maggior parte delle scene che lo videro coinvolto. Brandodimostrò ancora una volta il suo enorme talento, regalando un’interpretazione – a suo modo – indimenticabile.
Piccola curiosità: ripudiava a tal punto Dennis Hopper, che chiese e ottenne di girare in giorni diversi pur di non incrociarlo sul set.