Dopo l’iniziale esplosione al Sundance Film Festival del ’92 con Le Iene, Quentin Tarantino stava per diventare uno dei cineasti più riconosciuti non solo del circuito Indipendente, ma a livello internazionale. Pulp Fiction(1995) di sicuro segnò questa svolta. Ma nel breve periodo tra il debutto e la sua consacrazione, tra i vari progetti che gli svolazzavano in testa, vi era un potenziale cinecomic. Il regista, di fatto, stava pensando a un film su Luke Cage, l’anti-eroe afroamericano creato da Roy Thomas negli anni settanta (che Netflix ha provato a trasformare in una serie TV nel 2016, senza successo). Una scelta che non sorprende più di tanto chi conosce il cinema di Tarantino e il suo romanticismo per l’era del Blaxploitation, particolarmente evidente in Jackie Brown (1997).
Come ha dichiarato ai microfoni del Nerdist Podcast nel 2015:
“Da bambino, quando collezionavo fumetti, Luke Cage era il mio eroe […] nella mia testa trasformavo sempre le sue storie in film, cosa che non ero capace di fare con altri personaggi come Dr. Strange, perchè non riuscivo ad immaginare come si sarebbe potuta girare tutta quella roba.”
Il progetto avrebbe previsto Laurence Fishbourne (Matrix, Hoodlum e Boyz in tha Hood tra i suoi tanti ruoli) nei panni del protagonista, un attore a cui Tarantino ha sempre palesato complimenti. Questa utopica scelta di casting sembra però essere stato uno dei principali motivi per cui il cinecomic non ha ha mai visto luce.
“Ai tempi pensavo che Larry Fishbourne sarebbe stato un grande Luke Cage, ma tutti i miei amici appassionati di fumetti lo vedevano come una scelta sbagliata. Dicevano che non aveva il fisico giusto, pensavano che Wesley Snipes sarebbe stato l’unico adatto al ruolo […] Il fatto che questo fosse il loro argomento di partenza mi demotivò in tal maniera che mi dissi: semmai farò un film di supereroi, sarà su un personaggio originale, qualcuno che ho creato io.”
Che un film Marvel diretto da Quentin Tarantino avesse potuto cambiato le sorti estetiche e demografiche del Marvel Cinematic Universe odierno non si potrà mai dire di certo. Quel che è sicuro è che, tra cronologie frammentate e sbizzarriti riferimenti a B-MOVIES degli anni sessanta e settanta, alla pellicola non sarebbe mancata originalità . Chissà , considerando lo status di culto del regista, avrebbe potuto pure catalizzare un filone di cinecomic indipendenti…