I migliori documentari dedicati agli attori
I knew it was you (2009) di Richard Shephard
Ora parliamo di un attore troppo presto dimenticato e dalla storia incredibile. John Cazale studia recitazione a Boston ed è amico di Al Pacino. Si trasferiscea a New York e perfeziona la sua arte sui palcoscenici di Broadway. Nel 1972 esordisce sul grande schermo nel ruolo di Fredo Corleone, nel film Il Padrino. Recita poi nel Padrino – Parte II, La Conversazione, Quel pomeriggio di un giorno da cani. Durante la sua brevissima carriera appare solo in 5 film, tutti candidati agli Oscar nella categoria Miglior Film. Il suo ultimo lungometraggio è Il Cacciatore di Michael Cimino. Inizialmente la produzione non volle assumerlo, perché John Cazale era affetto da un cancro ai polmoni. Il regista insieme a Robert De Niro e Meryl Streep, sua compagna, insistettero finché non convinsero la produzione. Il piano di lavoro venne stravolto per permettere a Cazale di terminare le riprese prima della morte che ormai era imminente. Il documentario è anche il racconto di questo straordinario attore e dello straordinario affetto che i suoi amici gli hanno voluto.
Nella mente di Robin Williams (2018) di Marina Zenovich
Il biopic targato HBO celebra quello che è stato definito l’uomo più divertente del mondo. Il documentario, attraverso immagini di repertorio e interviste – il documentario è pieno di materiale inedito rilasciato dagli amici Billy Crystal, Woopy Goldberg, David Letterman – racconta la carriera di Robin Williams. Dall’inizio della carriera televisiva con Mork & Mindy alla stand-up comedy, dai primi film – fu Popeye per Robert Altman – fino all’Oscar vinto con Will Hunting – Genio Ribelle. «Cos’hai nella testa? Cosa ti rende quello che sei?» recita un monologo teatrale dell’attore. Dopodiché parte un lungo flusso di coscienza in cui Robin Williams elenca in maniera velocissima, tutto ciò che passa all’interno del cervello umano «che altro non è che un’enorme ghiandola di 1 kg e mezzo che pompa neuroni costantemente». Battute sorprendenti unite ad una grande profondità: questo era lo stile di Robin Williams. Ma guardando il documentario, le interpretazioni, la velocità di risposta che aveva, ci si chiede: cosa aveva Robin Williams nella testa?