Ogni regista vuole fare il suo 8 1/2: Stardust Memories ed Effetto Notte
Proprio quello slancio creativo diventa un soggetto irresistibile per tantissimi cineasti: l’alone leggendario di 8 1/2 crea un seguito enorme a questo genere di film. È il caso ad esempio de L’uomo che amava le donne, di Francois Truffaut. Ma del regista francese è sicuramente Effetto Notte il capolavoro indiscusso di questo genere. Seguendo coralmente le vicende di un’intera troupe, Truffaut inscena una delle più celebri riflessioni sul rapporto tra realtà e cinema. Nell’incipit, infatti, i due livelli della narrazione combaciano fino a che non viene svelata la finzione del film nel film.
Dall’altra parte dell’oceano l’eclettica carriera di Woody Allen perviene definitivamente a Fellini con Stardust Memories, nel 1980, all’epoca aspramente criticato proprio perché rappresentò un calco fin troppo aderente del capolavoro felliniano. Se in effetti le corrispondenze formali sono al limite dell’omaggio, tuttavia per Allen diventa un’occasione perfetta per misurarsi con la propria storia artistica fino ad allora, il tentativo di esorcizzare la paura di un pubblico che lo amava di più quando faceva film comici.