Ne Il secondo tragico Fantozzi è inserita una delle sequenze più famose e rappresentative dell’intero universo narrativo del Ragioniere. Stiamo parlando ovviamente dell’indimenticabile scena de La Corrazzata Potemkin. In questa sequenza Fantozzi e tutti i suoi colleghi vengono obbligati dal terribile Guidobaldo Maria Riccardelli a rinunciare alla partita della nazionale italiana, simbolo dell’italianità media, per assistere alla proiezione di questo capolavoro del cinema russo del 1925.
Questa è una palese critica dei due estremi della società. Da una parte i lavoratori che vivono per la partita della nazionale, dall’altra il capo che ostenta la sua conoscenza, solo per sentirsi superiore e ridurre gli altri ad un stato di sudditanza e, ovviamente di inferiorità. Oltre questa aspra critica, la caratteristiche che maggiormente viene messa a fuoco in questa epica sequenza è sicuramente la capacità, spesso sopita, delle persone di ribellarsi ai potenti, vuoi per mancanza di coraggio, vuoi per viscido opportunismo. Fantozzi, ancora una volta, mostra di essere il più retto d’animo e il più coraggioso di tutti, nonostante la sua parvenza da perdente.
Quando, richiamato sul palco per dare la propria opinione sul film, prende coraggio dichiarando la storica frase “Per me.. la Corazzata Potemkin.. è una cagata pazzesca!”, tutti i suoi colleghi trovano la forza e si ribellano alle vessazioni del loro superiore, applaudendo Fantozzi e ribaltando l’aula dove si stava svolgendo la proiezione.
Esattamente come il bambino che, vedendo il re nudo, lo addita dando il coraggio a tutta la popolazione di accettare la realtà, Fantozzi diviene la miccia che fa scatenare la rivoluzione, che infuoca gli animi dei colleghi. Essi si scrollano di dosso la vigliaccheria e attaccano il capo, tirando fuori tutto ciò che non andava bene per loro e bruciando, in un plateale gesto dai forti risvolti metaforici, la pellicola della Corazzata Potemkin, simbolo unico della loro sottomissione.
Ovviamente, la rivolta in seguito viene soffocata e, i colpevoli puniti, costretti a reinterpretare il remake del classico film di espressionismo sovietico andato perduto. Ma da quel giorno tutti sanno che il re, per quanto potente e dittatoriale, è nudo.
Perchè proprio al Corazzata Potemkin?
Come tutto ciò che vediamo nei film di Fantozzi, neanche la scelta di utilizzare La Corazzata Potemkin è casuale. Come spiegato dallo stesso Villaggio in un’intervista del 2003, il film di Sergej Ėjzenštejn è un simbolo. Negli anni ’70 infatti negli ambienti della sinistra intellettuale italiana era di moda organizzare cineforum ed eventi di carattere culturale estremamente filo-sovietici. Villaggio detestava il diktat imposto dall’allora URSS secondo il quale qualsiasi opera provenisse dalla fredda Russia fosse migliore di qualsiasi altro prodotto similare al mondo.
Di conseguenza, l’attore genovese scelse come simbolo di questo suo malessere La Corazzata Potekmin, una delle opere maggiormente visionate nei forum comunisti italiani. Nonostante fosse un uomo di pensiero sinistroide, Villaggio odiava queste imposizioni culturali e di conseguenza esorcizzò questo problema con la comicità. Se volete rileggere l’intervista completa e conoscere cosa accadde quando Fantozzi e questa scena vennero presentati in Unione Sovietica, vi rimandiamo al nostro approfondimento in merito.