Fantozzi Ragionier Ugo, ritratto di una maschera eterna | Dossier

Ugo Fantozzi è uno di quei personaggi che hanno fatto la storia del cinema italiano. Abbiamo voluto omaggiare lui e Paolo Villaggio con questo dossier

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Il mitico mercoledì di Coppa

Fantozzi, esattamente come il classico italiano medio, è un patito di calcio, una tra le pochissime vere gioie della sua grama esistenza. L’esempio fulgido di questo atteggiamento arriva dal film Fantozzi in Paradiso del 1993. In particolare, nella sequenza dove Ugo e Pina festeggiano i 40 anni di matrimonio, o meglio dovrebbero.

mercoledi di coppa, fantozzi

Difatti, mentre la Pina, Mariangela e la piccola Uga preparano la festa, Fantozzi se ne dimentica completamente, correndo a casa per mettersi in poltrona davanti alla televisione. Automaticamente, inizierà a guardare la partita, snobbando moglie e figlia, che si sono fatte belle per lui. Alla fine, il ragioniere accetta di sedersi a tavola con la famiglia, senza smettere di guardare compulsivamente lo schermo e la partita senz’audio, in una scena grottesca ma anche triste e malinconica. Questa è una critica sociale non allo sport in quanto tale, ma all’atteggiamento che ha l’uomo medio nei confronti di esso, e può essere vista come la trasposizione della frase di Winston Churchill:

“Gli italiani perdono le partite di calcio come se fossero guerre e perdono le guerre come se fossero partite di calcio.”

Villaggio nella creazione di questa componente del carattere di Fantozzi prende di mira quell’atteggiamento, tipico di molti italiani, che porta a indignarsi profondamente quando si tratta di sostenere la propria squadra del cuore, mentre si accetta sommessamente qualunque cosa, quando si parla di sfruttamento lavorativo o sudditanza sociale.

Ragionere che fa? Batti?

Tuttavia Fantozzi ha anche un rapporto “attivo” con lo sport. Il Ragioniere si cimenta spesso con diverse discipline, sempre con risultati piuttosto scarsi. Due tra le sequenze sicuramente comicamente più riuscite tra quelle legate allo sport appaiono nel primissimo film. Scene nelle quali si vede il tentativo di Villaggio di alleggerire il clima malinconico espresso nel resto della pellicola per mostrare uno stralcio di vita vissuta, alla moda di Fantozzi.

La partita di tennis, durante la quale vediamo il Ragioniere insieme a Filini provare ad incrociare le racchette e divertirsi, rimane uno dei momenti più esilaranti dell’intera filmografia fantozziana. La presentazione macchiettistica dell’outfit dei due giocatori, oltre che alla fitta nebbia, rendono tutta questa scena surreale ed estremamente divertente.

Ovviamente neanche in questo caso manca una punta di critica sociale. Non a caso, i due prenotano il campo alle 6 di mattina, poiché tutte le altre fasce orarie erano occupate da persone di “casta” superiore. Questo termine non è assolutamente casuale. Sta anzi a identificare proprio la incontrovertibile disparità sociale della quale Fantozzi si fa voce e manifestazione durante l’intero arco narrativo della sua filmografia.

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Il discorso è simile anche per la partita di calcio aziendale tra scapoli ed ammogliati, giocata sotto al classico diluvio fantozziano, nella quale il Ragioniere commette diversi autogol, per finire rincorso dai suoi stessi compagni di squadra.

Sarà che Fantozzi gioca la partita con la coppola, sarà la messa in scena surreale, ma questo episodio è una pietra miliare della comicità italiana. Risulta evidente la differenziazione che Villaggio fa tra lo sport giocato, visto come momento di genuino divertimento e convivialità, contro l’ossessione per lo sport visto in televisione, vissuto con un trasporto ma anche con una serie di rituali ossessivi, mentre aliena l’uomo dalla vita reale.

La Pina e Filini, il nucleo familiare del Ragioniere

Per tutta la durata della saga cinematografica di Fantozzi a fianco a mega direttori, colleghi e avventori di passaggio, vi sono sempre due figure ineluttabili nella vita del Ragioniere. La moglie Pina e l’amico Silvio Filini.

Loro sono i punti fermi della vita di Fantozzi, quelli che condividono con lui le poche gioie e le molte sfortune dell’esistenza. Nonostante la grottesca vita che trascorre, il Ragioniere non è mai solo, non si abbandona mai alla depressione, perché nel suo percorso conosce l’amore e l’amicizia, cose che per Paolo Villaggio sono fondamentali per affrontare un’esistenza talvolta difficile e molto spesso ingiusta.

Pina, moglie fedele, compagna di vita

La Pina è il classico stereotipo della moglie dell’italiano medio. Non lavora, è fissata con le pulizie e con l’ordine ed è fedele al proprio marito quasi per dovere. Tuttavia, nell’arco narrativo dei 10 film che compongono la saga Fantozzi, la coppia sembrerà spesso sull’orlo del tracollo. Ugo dà troppo spesso La Pina per scontata, non l’apprezza quanto dovrebbe, eppure non può fare a meno di lei. La Pina, d’altra parte, nella sua vita monotona si trova a volte a dover scegliere tra il marito e un’altra vita, finendo per non abbandonare mai il consorte.

In Fantozzi contro tutti, la donna prende una sbandata per Cecco, il volgare fornaio sotto casa, interpretato da un divertentissimo Diego Abatantuono. Lei è oramai decisa a lasciare Ugo, convinta che Cecco la contraccambi. Tuttavia, quando Fantozzi scopre la cosa, si precipita a parlare col ragazzo, che si rivela essere un uomo viscido e superficiale, tipico dell’universo fantozziano. Ugo invece torna consapevole di quanto l’amore della Pina sia fondamentale per la sua vita, arriva addirittura a ringraziare il fornaio per aver rifiutato sua moglie.

Villaggio prova a disegnare Ugo come un padre padrone, classico della società patriarcale, elevandolo però a uomo che, sebbene sia irriconoscente e spesso inconsapevole della reale importanza della moglie, la ama e non potrebbe fare a meno di lei.

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fantozzi cecco

Di contro, La Pina d’altra si mostra donna fedele, ma anche amorevole e comprensiva. In Fantozzi il ritorno del 1996, Ugo sviluppa una dipendenza dettata dall’uso di telefoni erotici che portano la famiglia a dover pagare un’astronomica bolletta telefonica. La donna, per pagarla, decide allora di diventare una di quelle professioniste che danno voce ai servizi erotici di moda negli anni ’90. E oltretutto, inizia il lavoro di nascosto per non umiliare l’uomo. Quando Ugo si accorge del gesto della moglie, capisce nuovamente l’amore sconfinato che prova per la donna, e decide di sollevare la Pina da quel peso. Sarà lui a farsi carico del problema, rispondendo a quelle stesse linee in versione omosessuale.

Una storia d’amore sempre sul filo tra tracollo e distruzione ma che alla fine resiste al tempo e alle difficoltà della vita. Non potrà esistere mai Fantozzi senza la sua Pina.

Filini, compagno di mille (dis)avventure

Il ragionier Silvio Filini dell’Ufficio Sinistri è il migliore amico di Fantozzi. Lo sostiene in ogni frangente e condivide con lui ogni attività della sua vita. Lui è amico sincero, uno dei pochissimi personaggi che non prova mai ad approfittarsi di Fantozzi. Le loro avventure insieme sono molteplici ma raccontano ognuna un aspetto del profondo legame tra i due personaggi che resteranno un punto fermo, perno l’uno dell’altro.

In Fantozzi contro tutti, ad esempio, i due amici vogliono trovare un modo per evitare di partecipare alla temutissima Coppa Cobram. Quindi, architettano un piano diabolico: la mitica telefonata di un fantomatico medico svedese che giustifichi la loro assenza dalla gara. L’attenta costruzione ci regala una scena dove la complicità tra i due amici si rivela totalizzante. Una scena che si muove dal grottesco alla tenerezza, quando il piano fallisce miseramente. Fantozzi e Filini sono uno la forza dell’altro. Riescono a sopportare la vita appoggiandosi alla loro sincera amicizia.Fantozzi Filini

La loro amicizia è solida anche quando le situazioni si fanno decisamente più serie. In Fantozzi-Il ritorno, la nipotina di Ugo, Ughina esce di casa per andare in discoteca e non fa più ritorno. Il nonno allora corre in quei luoghi affollati di giovani, fuori dalla sua confort zone, ma non ci va da solo. Filini è sempre con lui, pronto ad aiutarlo in ogni frangente della sua vita, significasse anche dover andare in una discoteca alle 3 di notte. Con il personaggio di Filini, Fantozzi ci mostra l’importanza dell’amicizia, l’unico modo possibile per superare le disavventure della vita.