Harry Potter: Cuaròn e il tema “maledetto” assegnato agli attori

Quando Cuaròn iniziò a lavorare alle riprese del terzo film di Harry Potter, chiese agli attori di scrivere un saggio sui propri personaggi. Ecco i dettagli.

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La vita cinematografica di Harry Potter si compone di 8 film, diretti da ben 4 registi diversi. Tra di loro c’è il due volte premio Oscar, Alfonso Cuaròn che prese in mano il progetto solamente in occasione del terzo film, Il prigioniero di Azkaban. Per sua stessa ammissione, il cinquantanovenne messicano, non aveva troppe conoscenza del mondo dell’occhialuto maghetto creato da J.K. Rowling e dunque, arrivato sul set, convocò i tre attori principali, Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint per avere una visione maggiore della storia.

Il Regista chiese a tutti e tre i giovani protagonisti di scrivere un breve saggio, in prima persona, che parlasse dei propri personaggi. La risposta dei ragazzi fu esattamente quello che ci si sarebbe aspettato dai rispettivi alter ego.  Emma Watson, esattamente come avrebbe fatto la diligente e zelante Hermione Granger, scrisse 16 pagine sul suo personaggio, Daniel Radcliffe utilizzò una sola pagina per comprimere tutto ciò che aveva da dire sul concreto Harry Potter mentre Rupert Grint, esattamente come il miglior Ron Weasley, non consegnò mai il foglio a Cuaron.

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Questa, che pare a tutti gli effetti una delle classiche leggende metropolitane che aleggiano intorno ai film e ai set, sembra invece essere vera. Difatti, poco dopo l’uscita dell’opera, appena questa storia divenne di dominio pubblico, l’Huffpost intervistò Rupert Grint che, sorridendo, confermò la faccenda.

Magari Hermione scrisse meno di 16 pagine o Harry più di una, ma una cosa è certa. Ron non scrisse mai una singola parola.

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