Fiona Apple, dopo circa 15 anni lontano dalla luce dei riflettori, torna a rilasciare interviste, presentando il suo nuovo album: Fetch the Bolt Cutters. Con l’occasione, la cantautrice statunitense torna a raccontare della sua relazione con Paul Thomas Anderson, che all’epoca era il più promettente giovane autore di Los Angeles. E racconta come, dopo 3 anni, abbia deciso di chiudere con la cocaina, e le cattiverie del suo ex compagno.
La relazione tra Fiona Apple e Paul Thomas Anderson è proseguita dal 1997 alla fine del 2000. In questo lasso di tempo, P.T.A. presenta Boogie Nights, poi Magnolia, vince l’Orso d’Oro al Festival del Cinema di Berlino, divide la critica ma diventa famoso in tutto il mondo. Eppure, nella sua intervista col magazine The New Yorker, Fiona Apple non gli riserva parole lusinghiere.
“Caotica e dolorosa”: così Fiona Apple definisce la sua storia d’amore con Paul Thomas Anderson. Nell’intervista la cantautrice descrive poi una serie di aneddoti davvero poco edificanti. Ad esempio, ricorda come P.T.A. fosse solito sussurrarle nell’orecchio parole crudeli, offensive, soprattutto quando la coppia doveva presenziare a feste, premiazioni e altre occasioni mondane in quel di Hollywood.
Secondo Fiona Apple, P.T. Anderson era semplicemente una persona “critica e sprezzante”. E resta convinta che, in quelle uscite pubbliche, il regista adottasse volutamente una strategia, per mostrarsi all’apparenza tenero e gentile, mentre lei scoppiava inspiegabilmente a piangere davanti ad estranei, apparendo emotivamente instabile.
Fiona Apple aggiunge che, negli anni della loro relazione, lei e P.T.A. usavano abitualmente ecstasy e cocaina. Ma dichiara anche di non aver mai più fatto uso di cocaina, dopo una rocambolesca notte a casa di Quentin Tarantino.
Notoriamente, Tarantino e P.T.Anderson all”epoca erano grandi amici. Uno iniziava a scrivere Kill Bill, l’altro Magnolia. Ovvero, quelli che dovevano essere i loro rispettivi capolavori. Nel frattempo, gli enfant-prodige del cinema americano si incontravano spesso nella Valley, nella villa di Tarantino, provvista di un celeberrimo cinema privato.
“Ogni cocainomane dovrebbe passare una notte chiuso a chiave in un cinema privato, insieme a Tarantino e P.T. Anderson strafatti. Smetterebbe per sempre!”
Queste le parole di Fiona Apple, che racconta come in quella “notte straziante” a base di cinema e cocaina, i due registi non abbiano fatto altro che vantarsi del reciproco talento. A quanto pare, se pure milioni di fan avrebbero pagato oro per essere al suo posto, Fiona Apple decise che la coca, ma soprattutto Paul Thomas Anderson, non erano buoni per lei.
Fiona Apple racconta poi un altro aneddoto per descrivere quanto fosse tossica la sua relazione con P.T.A., e quanto il regista fosse soggetto a improvvise esplosioni di rabbia. Siamo al 1998 ed è la notte degli Oscar. Paul Thomas Anderson per Boogie Nights ha ricevuto la sua prima nomination: Miglior Sceneggiatura originale. Ma quando il premio viene assegnato a Ben Affleck e Matt Damon per lo script di Will Hunting – Genio Ribelle, P.T.A. avrebbe scagliato una sedia al centro della stanza.
La redazione del New Yorker ha contattato Paul Thomas Anderson, perché possa replicare a quest’intervista al vetriolo. Ma, al momento, l’autore di Magnolia, Il Petroliere e Il Filo Nascosto, non ha rilasciato alcuna dichiarazione.
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