Il crescendo iniziale sui synth prepara l’ingresso al riff della chitarra e alle percussioni. Rinunciando alla componente più blues, Zucchero realizza uno dei momenti più intimi di Oro, Incenso e Birra. Un arrangiamento semplice che crea un’atmosfera magica intorno alla voce di Zucchero, che intona un’appassionata ballata dedicata alla nonna Diamante. Lei diventa il simbolo della rinascita dopo la guerra, una luce prismatica che infonde speranza nel buio.
Fatta questa rapida premessa, iniziamo la nostra analisi del testo.
Zucchero ci presenta la sua terra
Respirerò L’odore dei granai E pace per chi ci sarà E per i fornai
Pioggia sarò E pioggia tu sarai I miei occhi si chiariranno E fioriranno i nevai
Impareremo a camminare Per mano insieme a camminare Domenica
Questa prima strofa serve a Zucchero per contestualizzare il brano e per presentarci la sua terra scolpita nei suoi ricordi. Il bluesman è difatti cresciuto in un contesto bucolico nella Pianura Padana, ricca di granai e nevai. Anche dal punto di vista temporale, la canzone è ben collocata. Difatti si parla di un momento di rinascita, al termine di una guerra, quando finalmente si potrà avere pace per chi ci sarà , ovvero sia per coloro i quali non sono periti nel conflitto. La pioggia è una metafora classica che indica la capacità dell’acqua di portarsi via il passato, fatto di morte e desolazione. Il ritornello, ribadito a più riprese nel brano è una sorta di mantra che Zucchero utilizza. Dopo la grande paura impareremo tutti di nuovo a camminare, locuzione da intendersi come la capacità di rifare tutte quelle cose e di vivere come prima che la guerra scoppiasse.