Strofe: Luciano Ligabue – Quando mi vieni a prendere

Quando mi vieni a prendere è uno dei brani più struggenti di Luciano Ligabue, che racconta un terribile fatto di cronaca a suo modo. Ecco la nostra analisi

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L’innocenza del bambino di fronte alla malvagità

E l’uomo nero forse è qui perché ci vuol mangiare
non vedo la forchetta ma il coltello può bastare
ti chiedo scusa mamma se ti ho fatta un po’ arrabbiare
ma fai fermare tutto che ho capito la lezione
E tu e papà che litigate spesso sul futuro
e io che sempre chiedo “Ma il futuro che vuol dire?”
E l’uomo nero gioca e questo gioco quanto dura
ma forse dopo questo gioco avrò meno paura

Quando mi vieni a prendere?
Quando finisce scuola?
Quando torniamo ancora insieme a casa?
Quando mi vieni a prendere?
Dammi la tua parola
Ti devo chiedere un’altra volta scusa?

Oramai l’assassino è entrato nell’asilo. Il piccolo protagonista continua a non capire cosa  stia succedendo, ha solo tanta paura. Vede il lungo coltello di 30 centimetri usato per la strage e pensa che magari l'”uomo nero” voglia mangiare i bambini, anche senza forchetta, come si dice nelle filastrocche. Innocentemente il piccolo pensa che tutto quello che accade sia ancora colpa delle marachelle fatte con la mamma, che lo sta semplicemente punendo.

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Il futuro che vuol dire? risulta essere una frase davvero crudele di Ligabue, poiché la fa dire ad un personaggio, all’inizio della propria vita che però, futuro non ne avrà. Il cantante emiliano è cattivo, spietato nel mostrare la crudeltà dell’uomo che priva della vita esseri così innocenti da non capire neanche cosa stia succedendo.

La nenia del ritornello continua, in maniera sempre più serrata. Il terribile momento topico sta giungendo, purtroppo.

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Credits: Wikipedia/Lo Scaligero, pseudonimo di Andrea Bertozzi