Con l'8 Marzo celebriamo il Female Power attraverso le sue 10 più grandi icone: da Catwoman a Frida Kahlo, senza dimenticare Furiosa o La Sposa di Kill Bill, per una galleria sospesa tra Pop e storie reali, dominata da coraggio e determinazione.
L’8 Marzo è la Giornata Internazionale dei Diritti della Donna. Per qualche ragione misteriosa in Italia la ricorrenza è nota come Festa della Donna, dove la parola diritti magicamente scompare. Ma questa è un’altra storia. Oggi vogliamo celebrare questa giornata, nata come momento di riflessione e rivendicazione, parlandovi delle 10 più grandi icone del Female Power.
Con le definizioni di Female Power o Woman’s Empowerment si intende la liberazione della forza femminile, una forza essenzialmente guerresca, che pure si fonda su presupposti e caratteristiche diverse da quella maschile. Le storie che celebrano il Female Power sono naturalmente parabole di ribellione. Ma questi personaggi, qualunque sia il contesto e l’epoca di riferimento, non sceglieranno di rovesciare il regime di sudditanza replicando schemi e comportamenti degli uomini. Al contrario, sceglieranno di battersi con le loro armi, rivendicando una diversa visione del potere e del mondo.
Quelle delle nostre eroine sono strategie decisamente alternative, eppure sono vincenti. Erano davvero molti i film che avremmo potuto inserire in questa Top: dalla Giovanna d’arco di Carl Theodor Dreyer a Thelma & Louise di Ridley Scott. Ma abbiamo scelto di concentrarci sulle icone simbolo di determinazione e successo. Questo non significa purtroppo che tutte queste storie avranno un lieto fine. Piuttosto, significa che queste protagoniste porteranno avanti strenuamente le loro battaglie, fino alle estreme conseguenze.
“Vedi com’è calma la superficie del lago? Io ero così una volta.” xena tira un sasso “E poi l’acqua s’increspa, si agita. Così è successo a me.”
Dalla serie Xena – Principessa Guerriera, 1995-2001
La nostra Top Ten dedicata al Female Power riguarda solo ed esclusivamente il cinema. Ma tra le icone che meglio esprimono l’idea di Empowerment nell’immaginario collettivo, non potevamo non citare Xena – Principessa guerriera. Perfetto mash-up di fantasy, mitologia e coscienza sociale, il personaggio incarnato da Lucy Lawless si distingue per coraggio e forza implacabili, mentre si interroga costantemente sul valore della vita umana. E diciamolo chiaramente: in caso di scontro fisico con Xena, forse nessuna delle nostre 10 icone potrebbe mai avere la meglio.
Non a caso, è lo stesso Quentin Tarantino a definire la Principessa Guerriera come una fondamentale figura di riferimento per la creazione dei 2 capitoli di Kill Bill. Uma Thurman e la sua Black Mamba vi aspettano ovviamente nei gradini più alti di questa classifica.
Ecco allora una Top Ten che si compone di storie reali e icone Pop, che attraversa epoche e culture lontanissime, eppure rivela un fronte comune, composto da donne che anzitutto sanno scegliere i propri alleati. Con essi, condivideranno infatti i medesimi obiettivi: libertà, affermazione, riscatto, rivendicazione di pari opportunità e diritti.
10. Rayon in Dallas Buyers Club
“Una è tanto più autentica, quanto più somiglia all’idea che ha sognato di sé stesa.” Così Pedro Almodovar, per mezzo del personaggio di Agrado, racconta il coraggio e il tormento di ogni transgender del mondo. E se Tutto su mia madre (2000) è il primo grande film a raccontare la vita quotidiana delle transessuali, senza ricorrere al Glam, i lustrini e i grandiosi show di una Drag Queen, nel 2016 sarà Jared Leto a interpretare un’indimenticabile trans inDallas Buyers Club.
Il personaggio di Rayon è destinato a vivere una duplice discriminazione, perché transgender e perché malata di AIDS. Il film racconta la vera storia di Ron Woodfoor, interpretato da Matthew McConaughey. Un elettricista che all’inizio degli anni ’80, dopo una vita decisamente sregolata, si scopre malato di AIDS conclamato. Ron è un tipico uomo del Sud, omofono, razzista e sprezzante, che mai avrebbe sognato di farsi vedere in giro con una trans come Rayon.
Insieme, iniziano invece una battaglia comune per procurarsi farmaci in grado di rallentare il decorso della malattia. Ovvero, ingaggiano insieme una battaglia contro lo spettro della morte, ma anche contro una società profondamente ingiusta, com’è quella americana, dove le cure mediche restano appannaggio esclusivo dei ceti più abbienti.
Rayon apre la nostra classifica come simbolo della femminilità in senso più alto, inclusivo, essenzialmente poetico. E Jared Leto, con quest’interpretazione riesce davvero a spezzarci il cuore. Mostrare ogni sfumatura di questa creatura trasgressiva, ironica e sfrontata, destinata a vivere ai margini della società.
Sempre divisa tra allegria e disperazione, e sempre in fuga dalla violenza, Rayon non rinuncerà mai al suo sogno, combatterà per mostrarsi sempre una donna bellissima, fino allo stadio terminale della malattia.