Scopriamo insieme alcune curiosità che forse non conoscevate su Ricomincio da tre, bellissimo film d'esordio del grande comico napoletano Massimo Troisi
“Quando c’è l’amore c’è tutto.” “No, chella è ‘a salute!”
Uscito nelle sale italiane il 5 marzo del 1981, Ricomincio da tre segna l’esordio da regista di Massimo Troisi, che dà inizio alla sua prolifica e affermata carriera nel cinema.
Il film è una commedia scanzonata che racconta le avventure di Gaetano (Massimo Troisi), un ragazzo napoletano che decide di trasferirsi a Firenze dalla zia per viaggiare (come lui sostiene numerose volte durante il film). Qui incontra l’infermiera Marta (Fiorenza Marchegiani) e subito si invaghisce di lei. Successivamente anche il suo amico di una vita, Lello, interpretato dal mitico Lello Arena, lo raggiungerà a Firenze.
Scopriamo dunque insieme alcune curiosità di quest’opera prima che non smetterà mai di farci ridere.
1) Un’opera “teatrale”
Il film Ricomincio da tre nasce subito dopo la conclusione dell’esperienza de LaSmorfia. Il gruppo cabarettistico, di cui facevano parte Enzo Decaro, Lello Arena e Massimo Troisi, si esibiva nei teatri e in televisione. Massimo voleva continuare a concentrarsi sul teatro, ma i produttori Mauro Berardi e Fulvio Lucisano insistettero affinché si dedicasse alla preparazione del film.
Le influenze teatrali di Troisi si riflettono però anche in questa pellicola, che è infatti costituita dalla successione di tante scene e da quadri teatrali. Lello Arena, suo compagno nel trio comico nonché suo grande amico, decise di seguirlo anche in questa avventura cinematografica.
Inizialmente quindi, Troisi non era molto convinto di girare un film e i produttori dovettero convincerlo: “Troisi all’inizio non voleva girare il film e ci ho messo un po’ a convincerlo, ma ero sicuro che fosse la scelta giusta, perché si trattava di una storia molto personale”, racconta il produttore Lucisano.
Anche gli esercenti dei cinema, prima dell’uscita nelle sale, non erano molto sicuri delle potenzialità della pellicola, soprattutto in alcune zone d’Italia dove Ricomincio da trepoteva non essere pienamente capito visto alcune parti recitate in dialetto napoletano.
“Sia a Torino che a Milano, c’era la paura che il pubblico del nord non lo capisse e che il film non incassasse nulla. Per questo, ho garantito ad alcune sale il loro incasso normale per un periodo di cinque settimane, in modo che, in qualsiasi caso, avrei coperto io i mancati guadagni. Ma non è stato necessario.”
3) Repetita iuvant
Per ovviare quindi alle problematiche linguistiche, il produttore Fulvio Lucisano ha ricordato che Troisi trovò una soluzione ingegnosa al problema: “l’unica, vera discussione che ho avuto con Troisi è stata per la prima versione della sceneggiatura: comprendeva dei dialoghi che ritenevo fossero difficili da capire da Roma in su. Devo dire che, per risolvere questo possibile problema, Troisi ha trovato una soluzione perfetta: ripetere le battute. In questo modo, se non le capivi la prima volta, le capivi la seconda, come nella famosa scena con il vaso”.
4) Citazioni colte
In Ricomincio da tre sono presenti alcune citazioni artistiche molto fini e di nicchia. Per esempio in casa di Marta, la fidanzata del protagonista Gaetano, sono affissi tre manifesti: uno dedicato al coreografo Alexander Sakharoff, uno del film La quinta offensiva del 1973 e l’altro relativo alla pellicola Ivan Kondarev dell’anno successivo. Inoltre durante una delle discussioni tra Gaetano e il suo amico Lello, uno dei due accusa l’altro di fare “i misteri di Parigi”. Questa frase si riferisce ad un romanzo di Eugène Sue del 1842 intitolato appunto I misteri di Parigi.
5) Il grande successo di Ricomincio da tre
Ricomincio da tre ebbe un successo inaspettato e si dice che rappresentò la salvezza del cinema italiano in quegli anni di crisi. Fu il film campione d’incassi assoluto nella stagione 1980-81, il più visto dagli italiani con un introito pari a circa 15 miliardi di lire.
Superò, quindi, quello stesso anno, non solo grandi titoli italiani, come Il bisbetico domato e Fantozzi contro tutti, ma anche stranieri, in particolare L’impero colpisce ancora, il secondo capitolo di Star Wars. Inoltre ancora oggi detiene il primato come film ad essere rimasto più a lungo nelle sale italiane (ben 43 settimane, quasi un anno!).