Il litigio tra Maddalena e Dio e l’evocativo finale di Mannarino
Dallo schermo Dio li vide e alzò la voce
“Io ti fulmino, Giuda l’Iscariota
Mio figlio sta morendo sulla croce
Per colpa di un mortale così idiota”
Maddalena allora si alzò e urlò con tutto il cuore
“Dio non mi fai paura
Tu che hai fatto un figlio senza far l’amore
Che vuoi capirci di questa fregatura?”
“Lascia stare Giuda e guarda altrove
Ecco, guarda la mia scollatura
E io mi guarderò dalla tua invidia
Perché Dio non gode come una creatura”
In questa strofa assistiamo ad un litigio tra Dio e la Maddalena nel quale però ritorna il concetto della divinità dell’Altissimo. Lui ha fatto un figlio senza far l’amore, lui che non gode come una creatura. Quando a parlare sono i personaggi della storia quindi, la divinità di Dio e Cristo sono assodate, mentre quando a emergere è il pensiero dell’autore, si nota un dirompente agnosticismo. Dio viene qui dipinto come un essere invidioso della vita terrena dell’uomo che insulta Giuda perché lui gode delle gioie fisiche e umane dei quali lui, nonostante l’onnipotenza è privo.
Dio scappò nel cielo e nella furia
Mise su un grandissimo cantiere
Per costruire una potente curia
Che potesse Maddalena far tacere
Giuda e Maddalena stanno insieme
E girano nascosti fra la gente
E vanno al fiume a far l’amore
Su una barchetta che va controcorrente
Il finale racchiude la summa del pensiero di Mannarino. Dio crea la Chiesa per mettere a tacere Maddalena, simbolo delle donne che vogliono essere libere ma che vengono taciute dagli integralismi religiosi. Qui viene fuori prepotente l’assenza di fede dell’autore che ci fa capire come secondo lui la Chiesa esista come organo in grado di ridurre al silenzio coloro i quali vanno contro i dettami imposti e non come luogo di culto e comunione. Le ultime righe ci mostrano il destino di coloro che vanno contro i dettami imposti: devono nascondersi, fuggire e andare controcorrente rispetto al pensiero comune per poter fare, su una barchetta, l’amore liberamente.