L’edizione numero 70 della Berlinale – Festival Internazionale del Cinema di Berlino è anche la prima diretta da Carlo Chatrian, critico cinematografico e scrittore e torinese, già alla guida del Festival di Locarno dal 2012 al 2018.
Berlino 2020 (qui tutti i vincitori), con la nuova direzione impressa da Carlo Chatrian sembra aver decisamente convinto industry e stampa internazionale. Il suo Festival si conferma sempre più cosmopolita, attento a rappresentare i nuovi talenti, ma soprattutto dare risalto ai filmmaker e le produzioni indipendenti, con un’attenzione particolare a quei paesi che non presentano una fiorente industria cinematografica.
Vince così l’Orso d’Oro come Miglior Film There is No Evil di Mohammad Rasoulof, regista iraniano che non ha potuto partecipare né alla premiazione né all’anteprima internazionale di Berlino 2020. Il regista, infatti, non può lasciare l’Iran dal 2017, ma continua strenuamente a girare film, nonostante l’enorme serie di problemi che il regime riserva ai dissidenti politici.
Per questo, non dobbiamo dimenticare che chiunque abbia partecipato al film, dagli interpreti del cast ai tecnici della troupe, si è consapevolmente esposto al rischio d’essere arrestato, imprigionato e perseguitato dal regime iraniano.
There is No Evil di Mohammad Rasolouf racconta l’Iran contemporaneo attraverso 4 storie d’amore, che corrispondono anche a 4 differenti generi cinematografici. Il film è stato già acquisito dalla Satine Film; presto sapremo comunicarvi le date della distribuzione in Italia.
“Un’opera protente e profonda” ha dichiarato la titolare di Satine, Claudia Bedogni “che sullo sfondo del dramma del popolo iraniano ci fa riflettere su dilemmi morali universali e sulla responsabilità delle nostre scelte. Un’ opera che siamo davvero molto orgogliosi di aver acquisito e di far conoscere presto al pubblico italiano”.Â
Ma Berlino 2020 è stata forse la più italiana tra le edizioni del Festival. Non solo perché la guida è passata a un direttore italiano, ma perché tra i titoli in concorso c’erano ben 2 film italiani, per altro considerati tra i favoriti. E in effetti, Favolacce dei Fratelli D’Innocenzo e Volevo Nascondermi di Giorgio Diritti hanno perfino superato le aspettative.
Favolacce dei Fratelli D’Innocenzo vince l’Orso d’Argento come Migliore Sceneggiatura
I gemelli Fabio e Damiano D’Innocenzo hanno esordito con il loro primo lungometraggio proprio grazie al Festival di Berlino. Nel 2018 La terra dell’abbastanza aveva conquistato in modo trasversale la stampa internazionale, per riscuotere poi grande successo anche nel nostro paese.
Con Berlino 2020, I Fratelli D’Innocenzo si confermano tra i più grandi talenti del panorama contemporaneo. Favolacce, la loro opera seconda, è infatti un racconto corale per 12 personaggi, che racconta la violenza psicologica e il conflitto fra genitori e figli attraverso un intreccio che non ha nessun protagonista principale.
Se La terra dell’abbastanza raccontava una periferia fortemente disagiata, ora i Fratelli D’Innocenzo raccontano la periferia residenziale, la borghesia romana delle villette con piscina. Il film è stato premiato con L’Orso d’Argento alla Migliore Sceneggiatura, ma questa fiaba noir si presenta come uno dei migliori film dell’anno. L’uscita in Italia è prevista per il prossimo 16 Aprile.
Elio Germano: Orso d’Argento come Miglior Attore per Volevo Nascondermi di Giorgio Diritti
Nella nostra recensione in anteprima vi abbiamo già a parlato di Volevo Nascondermi di Giorgio Diritti e dell’incredibile trasformazione di Elio Germano in Toni Ligabue. La sua interpretazione del pittore naif rasenta la trasfigurazione mistica, ed è apparso subito chiaro come Elio Germano avrebbe sbaragliato la concorrenza, vincente l’Orso d’Argento come Miglior Attore a Berlino 2020.
“Dedico il premio a tutti gli storti, gli sbagliati, gli emarginati e i fuori casta, e ad Antonio Ligabue, che è ancora con noi, perché quello che facciamo in vita rimane.”
Queste le parole di Elio alla cerimonia di premiazione. Per quanto riguarda l’uscita in sala di Volevo nascondermi, la data era fissata inizialmente per il 27 Febbraio, ma la release è stata rinviata a causa dell’emergenza Coronavirus. Continuate a seguirci: sapremo comunicarvi tutti gli aggiornamenti in tempo reale!
Se Elio Germano ha vinto un meritatissimo Orso d’argento come Miglior Attore, il premio per la Migliore Attrice è andato invece a Paula Beer, protagonista di uno dei film più affascinanti e bizzarri di Berlino 2020.
Parliamo di Undine, apprezzato film di Peter Petzold, che adatta uno tra i più grandi classici del romanticismo tedesco. Il mito di Ondina, figlia del Dio del Mare, dalle pagine di Friedrich de la Motte Fouqué arriva così ai giorni nostri, mentre la disperata ricerca di un amore sulla terra trasforma il film in un thriller a tinte fosche.
Dau.Natasha, Siberia e gli altri film più apprezzati di Berlino 2020Â
Oltre ad Undine di Peter Petzold, vogliamo segnalarvi altri titoli, che dopo l’anteprima al Festival di Berlino sembrerebbero d’imporsi tra i migliori titoli della nuova stagione.Â
Tra le grandi delusioni, hanno raccolto aspre critiche negative sia Berlin Alexanderplatz di Burhan Qurbani (sconsigliato a tutti gli estimatori della storica serie, firmata da Rainer Werner Fassbinder nel 1980), sia The roads not taken, attesissimo nuovo film di Sally Potter con Javier Bardem ed Elle Fanning.Â
Grande successo invece per la regista americana Eliza Hittman, che conquista il Gran Premio della Giuria con Never rarely sometimes. Un film che racconta con straordinaria sensibilità il dramma dell’aborto volontario, visto attraverso gli occhi di un’adolescente, costretta a lasciare le campagna della Pennsylvania e partire alla volta di una New York sconosciuta, in cerca di una possibile soluzione.
La lista dei film da tenere d’occhio prosegue con un altro dramma al femminile: The Woman Who Ran. Per questo film il sud-coreano Hong Sang-Soo ha vinto il premio alla Miglior Regia. Davvero un momento d’oro per la cinematografia sud-coreana, che dopo il trionfo di Parasite sembra lanciata alla conquista del mondo intero.
Ma tra i titoli più interessanti di Berlino 2020, vi consigliamo sopratutto Dau.Natasha di Ilya Khrzhanovsky e Jekaterina Oertel. I due cineasti russi hanno presentato un’opera fortemente disturbante, mentre il Direttore della Fotografia Jürgen Jürges è stato premiato per il Miglior contributo tecnico.
Dau.Natasha racconta per altro una inquietantissima storia vera. La sigla Dau corrisponde infatti a un progetto di ricerca segreto, svolto in URSS negli anni ’50. Un esperimento che ha coinvolto moltissimi volontari ucraini, impegnati ogni giorno a rivivere gli aspetti più duri, violenti e crudeli della dittatura stalinista.
Last but non least, al Festival di Berlino 2020 è stato presentato anche il nuovo film di Abel Ferrara, Siberia. Dopo anni di forte crisi creativa, personale e umana, il cineasta newyorkese sembra aver trovato la sua rinascita proprio in Italia. E così presenta un nuovo, metaforico viaggio negli inferi della psiche, guidato dal suo protagonista d’elezione, Willem Defoe.Â
Per conoscere la data di uscita di Siberia e tutti gli altri film della Berlinale, continuate a seguirci su La Scimmia Pensa.com!