Un progetto ambizioso per porre fine alle continue denunce per violazione del copyright
Sappiamo che, in un’epoca come questa, capita fin troppo spesso, a molti musicisti, di compiere dei plagi “involontari”. Basta sentire per caso una melodia, magari in radio o in una pubblicità , e la memoria potrà riproporla inconsapevolmente in seguito, al momento di comporre una nuova canzone. Il risultato? Continue denunce per plagio da un artista all’altro, e accuse di mancata originalità e assenza di idee. Questa situazione, secondo il musicista, programmatore e avvocato Damien Riel, e il collega programmatore Noah Rubin, comporta una forte limitazione della libertà artistica dei musicisti, e della loro ispirazione. Ecco perché i due hanno intrapreso un progetto oltremodo ambizioso per “liberare” la musica.
Riel e Rubin hanno infatti creato un algoritmo che ha il compito di “suonare” tutte le melodie possibili, in un intervallo di un’ottava, con tutte le combinazioni che si possono ricavare dalle dodici note presenti. L’algoritmo, che lavora alla velocità di trecentomila melodie al secondo, dovrebbe registrare tutte queste melodie in MIDI su un hard drive. Infine, i due registreranno il loro lavoro sotto copyright, per poi rilasciarlo (gratuitamente, è implicito) al pubblico, e liberando così il mondo della musica dalla “dittatura” del diritto d’autore. Sarà davvero possibile? In ogni caso, per chi fosse interessato, qui ci sono i link per il codice open-source del progetto, e per i datasets corrispondenti.