A qualcuno mancava la “vecchia” Lady Gaga? Bene, perché è tornata.
Se non fosse per l’incalzante millennial whoop nel refrain, e per il sound electropop decisamente figlio dell’ormai tramontato revival anni ’80 dello scorso decennio, Stupid Love potrebbe tranquillamente essere una hit della Lady Gaga del 2010. C’è tutto: melodie accattivanti, ritmi dance, coreografie straripanti con più di un richiamo LGBT+, e infine una esplosione quasi traumatica di colori. Nel video, che potete vedere qui sopra, Stefani balla in una specie di scenario post-apocalittico alla Mad Max, nel quale, come ci viene spiegato, diverse “tribù”, ognuna con un colore diverso, sono in lotta tra loro. Il concept non è certo originale, ma in questo caso pare funzionare bene, trascinato com’è da immagini d’impatto, e naturalmente dal ritmo stesso.
Il messaggio portato dalla cantante ovviamente si indirizza verso pace e amore, e sembra voler mettere fine alla guerra tra le tribù. Da qui quello che sembra il concept dell’album, e che molto probabilmente proseguirà nei video successivi: Chromatica. Non solo una divisione in colori, ma un modo per rappresentare il diritto alla ultra-diversità con il quale siamo usciti dalle lotte degli anni ’10, #MeToo e correlate. Una diversità che ovviamente, questo è il messaggio, non implica uno scontro perenne, anzi: deve tendere alla comprensione reciproca e all’accettazione del diverso (la concertazione delle mosse di ballo). Infatti, all’inizio del video le diverse “tribù” ballano separate, mentre alla fine si balla tutti insieme, senza uno schema, nella pura libertà. Brava Lady Gaga, e bentornata.