Lo zoom serve per ottenere l’effetto visivo della carrellata avanti e indietro (avvicinamento o allontanamento dell’immagine), senza lo spostamento fisico della macchina da presa.
Se la camera con zoom incorporato è a sua volta spostata avanti o indietro sul carrello o addirittura è portata a spalla, l’effetto è ancora più coinvolgente, perché, cambiando il punto di ripresa, muta anche la prospettiva.
Le carrellate sono movimenti semplici che la camera realizza senza ruotare su se stessa, ma spostandosi. Si differenziano tra loro in base alla relazione che intercorre tra la camera e il soggetto ripreso. La carrellata indietro è il movimento che realizza la camera per accrescere la sua distanza dal soggetto che intende riprendere.
Al contrario, la carrellata avanti è semplicemente il gesto che la macchina da presa attua per ridimensionare la sua distanza dal soggetto. Abbiamo poi lo zoom in, simile alla carrellata avanti, e lo zoom out, assimilabile a quella indietro. Entrambi si ottengono per via ottica, senza dover spostare la camera. Per questo vengono anche chiamati carrellate ottiche.
Bisogna tener conto che gli effetti visivi posso variare l’uno dall’altro e vengono utilizzati in moltissimi modi. In alcuni film vengono combinati tra loro la carrellata e lo zoom, in modo da mantenere invariata la dimensione del soggetto: questa particolare tecnica di ripresa si chiama effetto Vertigo (in America dolly zoom), e deve il suo nome ad Alfred Hitchcock, che la utilizzò per la prima volta ne “La donna che visse due volte” (1959), con l’obiettivo di ottenere proprio un effetto vertiginoso.
La carrellata a precedere è il movimento che la camera realizza indietreggiando nello stesso momento in cui il soggetto avanza, atto a mantenere la distanza invariata.
La carrellata a seguire, invece, è semplicemente l’azione che la macchina da presa compie per seguire il soggetto lungo il suo percorso, riuscendo inoltre a mantenere immutata la distanza. Nella carrellata laterale ritroviamo lo stesso movimento, con la differenza che, qui, la camera segue parallelamente il soggetto nel suo percorso, impegnandosi a non modificare la lontananza tra di loro.
La carrellata verticale è lo spostamento della camera lungo il suo asse verticale, mentre invece la carrellata circolare è il movimento che la macchina da presa compie quando ruota intorno al soggetto. Una tra le preferite di un regista come Brian De Palma.