Bugo – Le sue 10 canzoni più belle [ASCOLTA]

La nostra breve guida ai pezzi migliori di Cristian Bugatti

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4. Plettrofolle (2006)

Un rock meta-testuale che rende protagonista il tramite per eccellenza del chitarrista, il plettro. Bugo identifica nel piccolo strumento la sorgente del potere della sua musica, artefice in tempo reale, mentre lui canta, dei riff garage che stiamo ascoltando. A seconda delle indicazioni di Bugo, il plettro cambia stile e inventa musicalità diverse, strutturando l’intera canzone attorno alle proprie sperimentazioni. Una canzone pazza, ma anche estremamente intelligente, nonché, direbbe qualcuno, avanti anni luce.

Bugo – Plettrofolle, 2006

3. Io mi rompo i coglioni (2002)

Folk sporco e venato di blues lamentevole, che già dal titolo annuncia adeguatamente il contenuto. Lo sfogo di Bugo è stavolta causato dalla noia, o, per meglio dire, dalla mancanza di stimoli. Il riferimento al mito dell’hardcore punk G.G. Allin impreziosisce la canzone, dando prova dell’estesa cultura musica di Bugo, mentre nel frattempo il suo lamento prosegue stancamente tra un accordo e l’altro. Lo stesso stile folk rock della canzone segue una cadenza “da bar”, eseguita quasi controvoglia e perciò tanto più efficace nel comunicare il messaggio che si propone di veicolare.

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Bugo – Io mi rompo i coglioni, 2002

2. Ggeell (2006)

La vivisezione di un momento quotidiano come un altro, utilizzato però per esprimere quanto la vita possa dipendere da cose insignificanti ma che noi rendiamo importanti. Bugo deve uscire, lo aspettano “giù dabbasso”, ma non riesce a trovare il gel per sistemarsi i capelli. Il pezzo parte come un funk rock espresso in un riff di chitarra subito accattivante, per poi inoltrarsi in territori fusion, con fiati che intervengono a fare da controcanto all’affannosa e infruttuosa ricerca del narratore. Il realismo “alla 883” di questa canzone è davvero imperdibile.

Bugo – Ggell, 2006

1. C’è crisi (2008)

C’è crisi è forse il pezzo più lucido e attento mai realizzato da Bugo, nonché uno dei suoi maggiori successi. Il cantante analizza la contemporanea crisi attorno a lui, che è sia la crisi economica del 2008, che la crisi personale del classico individuo alienato. “Dappertutto c’è crisi, oppure semplicemente, fa niente“, conclude però il cantante, volendo affermare che la crisi, in ogni forma, si supera, e non deve essere sfruttata all’infinito come alibi per giustificare un’esistenza sofferente.

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Bugo – C’è crisi, 2008

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