Niente più video per il nuovo singolo delle Pussy Riot: propagandava messaggi pro-LGBT+
Torna a far parlare di sé il collettivo più anti-conformista di tutta la Russia, quello delle Pussy Riot, che, a causa della politica reazionaria e anti-liberale della Nazione, è stata testimone addirittura dell’incarcerazione di alcuni dei suoi membri nel 2012. Stavolta, le Pussy Riot sono state accusate dalla polizia russa di aver violato la politica contro la propaganda LGBT+ firmata da Putin nel 2013, ecco cosa è successo…
“Oggi, 9 Febbraio 2020” – scrive il gruppo – “la polizia russa ha fatto irruzione nel luogo in cui le Pussy Riot stavano filmando il video per il nostro prossimo singolo ‘БЕСИТ / RAGE‘. Siamo state accusate di ‘gay propaganda‘, ‘estremismo‘. La polizia politica russa ha ordinato allo studio in cui stavamo girando, ‘Lenfilm’, di staccare l’elettricità in tutto l’edificio. Successivamente siamo state cacciate dall’edificio – senza alcuna spiegazione legale.” – raccontano.