Pussy Riot: censurato video per propaganda LGBT+ [VIDEO]

"State diffondendo odio" giustificano le forze dell'ordine

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Niente più video per il nuovo singolo delle Pussy Riot: propagandava messaggi pro-LGBT+

Torna a far parlare di sé il collettivo più anti-conformista di tutta la Russia, quello delle Pussy Riot, che, a causa della politica reazionaria e anti-liberale della Nazione, è stata testimone addirittura dell’incarcerazione di alcuni dei suoi membri nel 2012. Stavolta, le Pussy Riot sono state accusate dalla polizia russa di aver violato la politica contro la propaganda LGBT+ firmata da Putin nel 2013, ecco cosa è successo…

Oggi, 9 Febbraio 2020” – scrive il gruppo – “la polizia russa ha fatto irruzione nel luogo in cui le Pussy Riot stavano filmando il video per il nostro prossimo singolo ‘БЕСИТ / RAGE‘. Siamo state accusate di ‘gay propaganda‘, ‘estremismo‘. La polizia politica russa ha ordinato allo studio in cui stavamo girando, ‘Lenfilm’, di staccare l’elettricità in tutto l’edificio. Successivamente siamo state cacciate dall’edificio – senza alcuna spiegazione legale.” – raccontano.

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Oltre 150 attiviste, perlopiù donne o facenti parte della comunità LGBT+, hanno partecipato alle riprese, arrestate prima dell’ultimazione dopo la spesa di oltre 15 mila dollari, spesa senza dubbio notevole per il complesso, che ha chiesto ai fan di tutto il mondo di condividere l’accaduto e di aiutarli a raccogliere i fondi necessari a completare ugualmente le riprese, rovinate “a causa dell’assurda legge sulla ‘gay-propaganda’“.

Di seguito potete trovare il video pubblicato dalle stesse Pussy Riot sul loro profilo ufficiale YouTube in cui l’accaduto è documentato da alcune riprese presumibilmente al commissariato di San Pietroburgo, in spiacevole compagnia della polizia locale, alla quale sentiamo dire frasi del tipo: “Tutto ciò che fate è illegale.” “Tali atti di estremismo non sono permessi.” “State diffondendo odio.

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