Diodato è il vincitore. Gabbani secondo, i Pinguini terzi.
Diodato è il vincitore del settantesimo Festival di Sanremo. Una vittoria forse un po’ annunciata, e certo nel segno della tradizione rispetto a quella dell’anno scorso. La spartizione di primo e secondo posto tra Gabbani e Diodato non genera un risultato rivoluzionario né innovativo, ma arriva comunque alla fine di un Festival che contro ogni previsione si è rivelato interessante e coinvolgente.
Quello che ci interessa è che i Pinguini Tattici Nucleari abbiano conquistato un meritatissimo terzo posto. Non ci potevamo aspettare che un gruppo tanto eccentrico sarebbe stato premiato fino a salire in seconda o addirittura prima posizione. Tuttavia, questo risultato eccellente è certo un buon segno per la scena indie e itpop, che forse comincia a venir compresa anche da un pubblico più mainstream. Per quanto, è pur vero che chi li segue da anni potrebbe interpretare questo avvenimento come un passaggio di carriera verso la tanto odiata musica commerciale.
Non un risultato rivoluzionario, ma un bel Festival
Noi ci sentiamo di dire che questo Sanremo è andato fuori dalle righe in più di una occasione, ma quasi sempre in senso positivo, e anche il piazzamento sul podio dei Pinguini è stata una di queste buone occasioni. Lo stesso non si può certo dire delle assegnazioni del Premio per la Critica Mia Martini e del Premio Lucio Dalla, assegnati anch’essi a Diodato. Per fortuna il Premio Sergio Bardotti per il miglior testo è andato, meritatissimo, a Rancore.
Il Premio Giancarlo Bigazzi per la miglior composizione viene consegnato a Tosca. Infine, il poco significante Premio Tim Music per la canzone più ascoltata in streaming sul suddetto servizio va a Francesco Gabbani. Una cerimonia di premiazione non esattamente controcorrente, che arriva per giunta dopo una serie di numeri improponibili (piazzati per guadagnare tempo), creando un anti-climax che lascia il risultato finale accolto tra sollievo e rassegnazione. Almeno, da parte nostra.