Intuendo forse prima di Scorsese le grandi capacità da caratterista di Joe Pesci, Sergio Leone lo scritturò per il suo ruolo di definizione nel suo proustianoC’era una volta in America. Nel sommo capolavoro del Maestro avrebbe dovuto interpretare il coprotagonista Max Bercovicz, ma nella coppia d’eccezione De Niro-Pesci si intromette James Woods, che ha confezionato una performance leggendaria. Leone gli affida quindi un ruolo diventato di secondaria importanza, fondamentale però nelle prime versioni dello sceneggiato.
Frankie Monaldi è quindi la vera, grande, nascita artistica di Joe Pesci, che per la prima volta avvicina il carattere che sarà fondamentale nella sua carriera di attore. Sarà solo sei anni dopo che Scorsese porterà a compimento questo processo iniziato sotto il segno del cinema di Sergio Leone. C’era una volta in America quindi, nonostante il valore secondario del suo personaggio, si può considerare per Joe Pesci una delle tappe essenziali della fondazione della sua carriera.
6. Mio cugino Vincenzo, Jonathan Lynn
Altro film cinematograficamente dimenticabile, che però rimane un caso filmico decisamente sui generis. Opera debole sotto tanti punti di vista, ma che vede un direttore della fotografia di eccezione, Peter Deming, e che ha visto Marisa Tomei vincere un insperato Oscar. Non ultimo, uno strabordante Joe Pesci che ha fatto sicuramente la gioia di tutti i suoi ammiratori.
Joe Pesci risulta essere, alla fine, l’unico motivo valido per vedere questo film. Impacciato e sboccato avvocato, che è riuscito solo al sesto tentativo a superare l’esame di abilitazione: l’occasione perfetta per confezionare un personaggio in cui versare tutte le sfumature comiche della propria arte attoriale.
5. Mamma ho perso l’aereo, Chris Columbus
Il più grande incasso nella carriera di Joe Pesci, un instant-classic della commedia moderna. Mamma ho perso l’aereo, con il suo primo sequel, sono la sua più grande prova comica. La limpida dimostrazione della capacità di uscire dalla maschera del malavitoso per regalarsi, e regalare, una grande parentesi di intrattenimento alla sua storia artistica. Questo tuttavia senza snaturarsi, conservando la fisicità plastica delle sue movenze e la sua parlata.
Ovviamente, scendendo a patti con le esigenze di un film per famiglie, senza la famiglia. Pesci era infatti completamente incapace di recitare senza usare parolacce, chiaramente assenti nel copione visto il target del film. Per cui, in fase di riprese si adottò un accorgimento per risolvere questo piccolo problema.
Uno dei film più tormentati della carriera di Scorsese, dallo spettro della dipendenza dalla cocaina e dal fallimento di New York, New York, sarà invece il la di una primavera di rinascita. Toro Scatenato lo ricordiamo tutti per la gigantesca performance di Robert De Niro, ma forse il merito principale del film è quello di aver lanciato la carriera da attore di Joe Pesci. Impressionati dalla sua performance in The Death Collector, furono il regista e il protagonista a contattarlo per scritturarlo per quel nuovo progetto ispirato alla storia di Jake LaMotta.
E sicuramente è uno di quegli esordi destinato a rimanere negli annali la prima prova scorsesiana di Joe Pesci, che gli assicura un BAFTA come attore esordiente e la sua prima nomination agli Oscar. Con Toro Scatenato ha dato il via alla collaborazione più importante della sua carriera, impostando i tratti fondamentali anche delle successive interpretazioni e dimostrando un’alchimia con Robert De Niro replicata anche in Casinò e The Irishman.