Due artisti di assoluto spessore si uniscono e, per qualche motivo, non riescono a tenere fede alla loro promessa. La canzone è sì freak, a suo modo “diversa”, da qualche parte alternativa, forse. Ma non si coglie. Sembra un pezzo scritto in fretta, perché bisognava scriverlo, e nel complesso davvero poco convincente. Da Bugo e Morgan ci aspettavamo molto, ma molto di più.
Alberto Urso – Il sole ad est [1/10]
Siamo sicurissimi che gli appassionati d’opera e i cultori della tecnica vocale avranno certamente apprezzato l’esibizione di Alberto Urso. Ma, per noi, non sappiamo dirlo altrimenti, è stata la noia. La. Noia. Una canzone che si perde in una poetica retorica e ridondante, che non va da nessuna parte e sembra voler strappare lacrime che, assolutamente, non ci sono.
Riki – Lo sappiamo entrambi [3/10]
Riki si presenta come collaudato teen idol, con un target di pubblico che comprende le ragazzine tra i dodici e quindici anni che guardano Amici e ascoltano ancora musica alla radio. Inutile dire che gran parte dell’esibizione consiste nella pura apparizione del volto angelico del cantante, cosa che rende virtualmente superfluo il resto della canzone, peraltro già incolore di per sé.
Rinomato pianista e cantante, Gualazzi è l’unico che porta un minimo di originalità e di commistione di generi, nello specifico indirizzandosi a ritmi sud-americani. La melodia è audace, gli arrangiamenti fantasiosi, la tecnica eccelsa. Troppo per il pubblico di Sanremo, che infatti fa finire Gualazzi settimo in classifica.