Friends è una delle serie più amate di sempre: a più di due decadi dalla messa in onda del pilot incentrato su sei amici di New York, Friends continua ad essere la sitcom di riferimento, con un fandom molto forte che continua a chiedere a gran voce la possibilità di un revival.
Sebbene pare che sia in lavorazione un progetto speciale di Friends, soprattutto alla luce della celebrazione del venticinquesimo anniversario dello show NBC, un revival sembra alquanto improbabile e tra gli attori che sono stati più cristallini riguardo la possibilità di vedere di nuovo i sei amici fermarsi al Central Perk c’è David Schwimmer, che nella serie interpretava Ross Geller.
In un’intervista al The Guardian l’attore ha detto che preferirebbe vedere un reboot di serie con un cast che sia o interamente asiatico o interamente afroamericano.
Forse dovrebbe esserci un Friends interamente afroamericano o un Friends totalmente asiatico. Ma io sono sempre stato consapevole della mancanza di diversità ed io ho combattuto per anni per far sì che Ross uscisse con donne di colore. Una delle prime fidanzate che ho avuto nello show era una donna asiatica e dopo sono uscito con una donna afroamericana. È stata una spinta consapevole da parte mia.
Con queste parole David Schwimmer ha in qualche modo abbracciato le varie polemiche legate a Friends, secondo cui lo show è omofobico e poco attento alla diversità . E infatti, sempre sul tema dell’inclusione, l’attore ha parlato anche del modo in cui è stato trattato l’ebraismo, fede religiosa del suo personaggio e della sorella Monica: Sono felice che, almeno, ci sia stato un episodio dove non si parlava solo del Natale. Era anche Hannukah e anche se io recito dentro un costume da Armadillo (l’episodio era L’Armadillo Natalizio, ndr) sono stato felice di aver trattato la differenza riguardo le tradizioni religiose.
Se l’idea di David Schwimmer di un reboot di Friends andasse in porto, sarebbe comunque un modo problematico di trattare la diversità e l’inclusione. Riportare in vita uno show concluso tanto tempo fa, con un’identità ormai ben precisa, e cambiarne i connotati giusto per recuperare agli errori del passato potrebbe apparire semplicemente come una facile via di fuga e non aiuterebbe alla corretta rappresentazione delle minoranze e delle diverse etnie.