Kobe Bryant è passato alla storia per i suoi migliaia di canestri e per la sua mentalità vincente. Tutta la sua carriera, o quasi, è stata accompagnata da un soprannome estremamente iconico, Black Mamba. Questo particolare appellativo non è assolutamente casuale, anzi. Trova la sua ispirazione nel film del 2004 di Quentin Tarantino, Kill Bill – Volume 2. Nella pellicola la protagonista, Beatrix, utilizza proprio questo soprannome associando nella mente dei suoi avversari la sua figura con la pericolosità del black mamba, uno dei serpenti più letali al mondo.
Kobe, nel periodo dell’uscita della pellicola, stava vivendo un brutto periodo, poiché aveva ricevuto delle accuse di stupro da parte di una cameriera appena maggiorenne. L’ex giocatore dei Los Angeles Lakers confessò il rapporto sessuale ma negò la violenza, cosa che venne poi confermata dalla giuria che lo assolse in toto.