Aldo, Giovanni e Giacomo e la musica della trilogia

Non ce la faccio...troppi ricordi. Rispolverare i vecchi film di Aldo, Giovanni e Giacomo è un bagno di nostalgia per chi è cresciuto con il talento del Trio

Aldo Giovanni e Giacomo in Tre uomini e una gamba
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Non ce la faccio…troppi ricordi. Rispolverare i vecchi film di Aldo, Giovanni e Giacomo è un bagno di nostalgia per chi è cresciuto con il talento comico del trio. E ora che si apprestano a tornare sullo schermo con quello che sembra essere il loro film più commovente, è inevitabile ripensare a quell’esordio cinematografico che ha riscritto le convenzioni della commedia all’italiana. Tre uomini e una gamba è un susseguirsi a mitraglia di trovate geniali, un repertorio di gag ormai leggendarie e di splendidi momenti di cinema nel cinema.

Con questo film Aldo, Giovanni e Giacomo impostarono i presupposti per un’intera trilogia. Così è la vita e Chiedimi se sono felice prolungarono il successo del primo film, condividendo con quest’ultimo non solo la centralità dei personaggi femminili di Marina Massironi, di volta in volta infatuazione fatale per uno dei tre amici. L’impianto del road movie e l’amore per il cinema e il teatro furono la formula vincente per portare sullo schermo una comicità nuova.

Ma nell’arco di tre film ovviamente le situazioni si evolvono, si complicano. Dall’immediatezza di Tre uomini e una gamba, si passa al romanzo di formazione in Così è la vita, riflessione a suo modo poetica sulla vita e sulla morte; Chiedimi se sono felice chiude infine il cerchio parlando di tradimenti e di amicizia. Con le tematiche cambiano anche i personaggi portati in scena dal trio, così come le colonne sonore dei film. Musicalmente esiste un percorso che ci porta dallo scanzonato esordio al commovente finale della trilogia.

Tre uomini e una gamba: Aldo, Giovanni e Giacomo in purezza

Chiunque ha provato ad emulare il celebre colpo di testa di Aldo durante Italia-Marocco. Se poi la colonna sonora di questo gesto atletico è Che coss’è l’amor di Vinicio Capossela, il quadro è perfetto: con questa splendida musica la partita di calcio si trasforma quasi in una danza. Il mosaico sonoro di Tre uomini e una gamba è però molto diversificato: si pensi alla scena delle cassette in macchina, un tripudio di stili musicali.

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Tra gente, macchine e tramway, su quelle onde…Sì ma che palle ‘sta musica Giovanni. Stile libero di Claudio Sanfilippo non piace molto a Giacomino, che mette su un po’ di rock probabilmente firmato da Phil Palmer, o forse preso in prestito ai Negrita. Ma per favore, per favore, dai. E nemmeno i Cugini di campagna piacciono a Giovanni, e finiscono scaraventati fuori dal finestrino. Finalmente Giovanni si commuove sulle note di Roberto Vecchioni, ma non ce la fa, troppi ricordi. Allora cambiamo completamente genere, e Ridi Pagliaccio, dall’opera di Ruggero Leoncavallo ci riporta direttamente a quel teatro espressione massima del trio, omaggiato meravigliosamente nel terzo film.

Tra tutti però Aldo, Giovanni e Giacomo sembrano preferire i Negrita, e si affidano al pop rock di Ho imparato a sognare per chiudere questa prima pellicola. Su queste note si abbandonano proprio al sogno; Giacomino non può che ricordare, alla Io e Annie, tutti i momenti salienti della sua breve relazione con Chiara. Aldo e Giovanni ricordano invece, reciprocamente, i momenti più belli del loro viaggio.

Così è la vita: Aldo, Giovanni e Giacomo eleggono i Negrita

Con il secondo film abbiamo la conferma che i Negrita sono i prediletti del trio: sono loro infatti a firmare l’intera colonna sonora del film. Nello stile della band, le musiche di Così è la vita miscelano il rock di Al, Jhon e Jack con momenti molto più melodici e acustici. Come la vita e la morte, in fondo, al vitalismo di pezzi originali come Mama Maè si alternano brani storici della band, come Hollywood.

Quest’ultimo in particolare è un tema ricorrente nel film, che ascoltiamo sia in versione completamente strumentale, sia nella versione originale quando Giovanni e Giacomo scoprono che i loro cari non stanno soffrendo per la loro morte. Solo lo scorso anno è stata rilasciata la colonna sonora di Così è la vita, che ci permette di apprezzare interamente questo, riuscitissimo, esordio. Fu infatti la prima volta che i Negrita si cimentarono con una soundtrack, centrando pienamente l’obiettivo e strappando una nomination ai Nastri D’argento per la miglior canzone ed una ai Ciak d’oro proprio per la colonna sonora.

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Chiedimi se sono felice: il trionfo di Samuele Bersani

La svolta più intimista della trilogia non poteva che essere accompagnata da una partitura dalle sfumature completamente diverse. Questa incursione nel mondo del teatro, ambiente in cui il trio è nato e si è sviluppato, ha bisogno di una musica dal taglio decisamente più autoriale. Al rock dei Negrita subentra quindi la penna di Samuele Bersani, che non solo firma la colonna sonora originale del film, ma presta anche alcuni dei suoi brani più belli. Per cui ad accompagnare i momenti più intensi del film troveremo le splendide Replay e Spaccacuore, nonché la celeberrima Giudizi Universali, che farà da contrappunto alla sequenza in cui Giacomo tradirà la fiducia di Giovanni.

Ma il viaggio in Chiedimi se sono felice è verso il perdono, verso la riunificazione, che avviene nel tempio sacro del teatro. Allora il film non poteva che rivolgersi, come con I pagliacci del primo film, all’opera lirica. Aldo lavora come comparsa alla Scala, e nelle prime sequenze ascolteremo Ogni cura si doni al diletto da Un ballo in maschera di Giuseppe Verdi.

A completare i riferimenti artistici del trio, che ci ha abituato da sempre a citazioni da qualsiasi forma d’arte, Teorema di Marco Ferradini. Non solo l’ascoltiamo in sottofondo nell’iconica scena del supermercato, ma sarà anche parafrasata dal trio: la canzone sarà protagonista di una memorabile lezione d’amore per Giacomino, che a quanto pare è l’unico a pensare che fuori dal letto, nessuno è perfetto.

A questo punto non ci resta di scoprire se il contributo di Brunori Sas in Odio l’estate sarà all’altezza di questi illustri predecessori.

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