Phil Collins e il poco simpatico tiro dell’ex-Beatle
Anno 1970. Phil Collins non è ancora entrato nei Genesis (vi entrerà a partire dal terzo album, Nursery Cryme, nel 1971), ed è ancora batterista in un gruppo chiamato Flaming Youth. Ovviamente è già un musicista distinto, ed è per questo che viene chiamato da Ringo Starr in persona alla “corte” di George Harrison. I due ex-Beatles (il quartetto si è sciolto da poco) stanno registrando insieme l’album d’esordio capolavoro di Harrison, intitolato All Things Must Pass.
Collins viene chiamato alle conga per le sessioni di registrazione. Sono presenti anche Klaus Voorman, Billy Preston e il produttore Phil Spector. Quest’ultimo dirige le prove, e fa suonare a più riprese varie “takes” delle performance. Il problema è che Collins, non essendo preparato come suonatore di conga, non le sa suonare con la giusta tecnica: il risultato è che presto gli sanguinano le mani. Forse anche per questo motivo, la performance non finisce sulla versione del disco poi pubblicata.
Nel frattempo certo, il musicista ha di che consolarsi con l’inclusione nei Genesis e la successiva sfavillante carriera. Anni dopo, George Harrison contatta Phil Collins tramite l’amico comune Jackie Stewart, il pilota di Formula 1. Gli fa avere un nastro, con un messaggio: “Questo potresti essere tu?”Phil ascolta, e gli pare subito di riconoscere la sua terribile performance di qualche anno prima. Alla fine del nastro, si sente la voce di Harrison che chiede di riprovare la canzone senza le conga.
Collins crede quindi di avere la conferma definitiva: lui, uno dei migliori batteristi del mondo, era stato licenziato da uno dei Beatles. Ma Harrison lo contatta e rivela la presa in giro. Si tratta di uno scherzo: il musicista ha invitato il percussionista Ray Cooper a ri-doppiare la canzone in questione, in una imitazione volutamente pessima di Collins, solo per prenderlo in giro. “A ripensarci bene” conclude Collins“è stato uno scherzo davvero divertente”.