Aldo, Giovanni e Giacomo ci raccontano com’è nato il Trio

Giovedì 30 Gennaio arriva il nuovo, attesissimo film di Aldo Giovanni e Giacomo, Odio l'estate. E se questa brillante commedia racconta l'incontro di 3 perfetti estranei, apparentemente diversissimi tra loro, abbiamo chiesto ai veri Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti di raccontarci com'è nata la loro amicizia, e l'alchimia che ha cambiato la Storia della comicità italiana.

Aldo Giovanni e Giacomo
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In principio erano Tre uomini e una gamba, Così è la vita e Chiedimi se sono felice. Ovvero: la sacra trilogia composta dalle prime, folgoranti commedie firmate da Aldo Giovanni e Giacomo con il regista Massimo Venier. Siamo tra la fine degli anni ’90 e l’inizio del nuovo millennio, e non si parla banalmente di un trio comico che sbanca il botteghino, moltiplicando il proprio successo dal piccolo al grande schermo.

Il cinema di Aldo Giovanni e Giacomo con Massimo Venier era e resta un momento magico per il cinema italiano.

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Aldo Giovanni e Giacomo fotografati da Paolo Galletta

Dal secondo dopoguerra a oggi, la cosiddetta “commedia all’italiana” ha trovato un esercito di interpreti e una miriade di incarnazioni, che spaziano dall’ironia più sferzante alla stanca, banale ripetizione di formule e cliché collaudati. In questo scenario, il cinema di Aldo Giovanni e Giacomo con Massimo Venier rappresenta una nuova via alla commedia. Un linguaggio cinematografico che rispecchia un registro comico diverso, più sottile e lieve, erede della gloriosa tradizione nazionale, eppure unico e irriducibile.

Ma prima di proporvi ulteriori analisi e la nostra recensione di Odio l’estate (qui il trailer) – attesissimo film agrodolce che vede finalmente riuniti Massimo Venier, Aldo Baglio, Giovanni Storti e Giacomo Poretti – ecco la nostra domanda nella conferenza stampa di Roma.

Prima di tutto: grazie per la grazia di questo film, è un gioco di parole ma è vero. Dopo aver visto Odio l’estate la domanda è ineluttabile. Anche nella realtà vi siete incontrati come 3 estranei, sconosciuti che non sapevano nulla l’uno dell’altro. Cosa pensavate all’inizio? La scintilla, la vostra alchimia è stata istantanea, oppure ha richiesto più tempo?”

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Giovanni Storti: Beh diciamo che c’è molta affinità comica. Quando ci siamo incontrati all’inizio io e Aldo eravamo molto in sintonia su quello che ci faceva ridere e quello che volevamo fare.

Aldo Baglio: All’inizio lui era uno che mi detestava! C’era questo gruppo e mio cugino che mi portava insieme da loro. Mia mamma, che è qui, gli chiedeva “Ma portati dietro Aldo che è sempre solo in casa”. E lui rispondeva “Ma non gli posso fare da balia sempre!”. Così mi portava insieme al gruppo. E Giovanni diceva a mio cugino: “Ma sempre dietro te lo devi portare!”

Giacomino Poretti: “Sempre dietro te lo devi portare quel terrone!” Diciamo la verità. Era anche più simpatico tuo cugino.

Giovanni: Era tutta una strategia familiare per far accettare Aldo. Stiamo parlando di quando avevamo 15 anni.

Aldo: É stato tutto merito mio! Fosse stato per lui ci saremmo allontanati. Questa merda qua!

Giacomo: Parlando seriamente. Ci vuole tempo perché uno si accorga di queste cose. Ma quando ho visto loro due all’opera l’ho capito in un attimo, mi sono detto: “Io devo lavorare con questi due qua, che sono avanti dei decenni”. Poi c’è voluto del tempo per convincerli

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Aldo: Nel senso che poi siamo diventati fratelli.

Giovanni: C’è comunque un’affinità veramente comica. Quello che ci fa ridere, faceva ridere a tutti e tre. Quello che volevamo fare, lo volevamo fare tutti e tre. Non è stato esattamente un caso, si tratta proprio di affinità, ci siamo ritrovati. Com’è stato con Massimo quand’eravamo a Mai Dire Gol. Al momento che ci siam chiesti chi fa la regia? La fa Massimo! Certo lì abbiam sbagliato, ma non si può beccar tutto!

Tra il 1977 e il 1978 gli amici Giovanni Storti e Cataldo Baglio si diplomano al Teatro Arsenale di Milano. Nel 1991 incontrano Giacomo Poretti, e tutto il resto è Storia. Ora, a 14 anni da Tu la conosci Claudia?, ultimo film girato insieme a Massimo Venier, Aldo Giovanni e Giacomo centrano un autentico, profondo ritorno alle radici.

Odio l’estate si presenta come una commedia agrodolce, capace di intrattenere con sequenze comiche brillanti, ma anche di farsi struggente, quando un inaspettato plot-twist trova la quadratura perfetta tra ironia e dramma.

Ma soprattutto, Odio l’estate mostra l’alchimia del trio, alimentata dalla migliori “affinità elettive”, che non ha perso il suo incanto.

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